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Quella immagine di ieri sera non se ne va, cerco di soffocarla nel da fare dell’oggi e del domani, di metabolizzarla nella legge che ho imparato e nel mestiere che da più di 25 anni mi occupa tra entusiasmi, delusioni e normalità, provo ad anestetizzarla tra le tante facce amiche o anche solo conosciute che c’erano ieri in quella gigantesca e più volte battuta in questi anni aula, ricorro alla razionalità del sincero rispetto di chi ricopre diverse funzioni e cerco di scacciare lo spettro del carrozzone che come cantava qualcuno “va avanti da sé” mi sforzo di ritornare sui luoghi abituali e necessitati del mio nuovo giorno. Ma ieri sera insieme a tanti ero lì ad ascoltare un verdetto di uomini ed il caso logistico dell’assemblaggio mi volle di poco contiguo ad un altro uomo di cui avevamo tanto e in tanti sentito molto parlare ed accusare. Era in piedi vicino ad una grande gabbia mentre un Giudice lo condannava all’ergastolo specificando poi minuti e minuti di aggiunte per lui evidentemente inutili, dietro la moglie e forse qualche amico se ne ha ancora.Poi di colpo il Giudice ha finito, il sipario si è chiuso, le luci si sono spente e tutti ci siamo ricomposti verso diversi destini. Con la coda del cinico perchè curioso occhio l’ho visto allontanarsi verso una uscita laterale richiamadosi dietro un nugulo di guardie che prima erano in posa, mentre si scatenano i commenti del dopo. Viene data breve ribalta morbosa anche all’atterrito sconcerto della moglie che lo perde di vista come tutti noi, poi vengo a sapere ma solo dopo che lo stavano portando diretto in prigione senza passare dal via. “E’ stata eseguita”, annuncia sobriamente ai media che chiedono il PM e così sfuma il tutto, mi percorre un brivido ieri e oggi, evidentemente per me non sfuma o meglio non ancora, domani è un altro giorno, quella immagine non smette di prevalere su tutto e su tutti…. non mi era mai capitato… forse. (avvocato Davide Steccanella)