Sono liberi i 3 anarchici arrestati ieri durante gli scontri relativi allo sgombero del centro sociale ‘Il corvaccio’ in zona Corvetto. Il pm Fabio De Pasquale, per anni grande accusatore di Silvio Berlusconi e ora alle prese con presunte maxitangenti pagate dall’Eni in mezzo mondo, non ha chiesto nel processo per direttisssima la convalida dei fermi. Alla base della decisione del magistrato la convinzione che si trattasse di fatti di lieve entità riguardanti lanci di bottiglie di birra e di latte, pezzi di intonaco che peraltro non colpivano nessuno. Non c’erano inoltre esigenze cautelari. I tre giovani tra i 25 e 33 anni restano indagati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, al pari di altri 6 militanti dell’area antagonista. I 3 erano stati fermati a causa di una valutazione sui loro precedenti. La decisione del pm almeno per ora ha azzerato tutto.
Tanto rumore per nulla. Ieri era stato messo in atto un costosssimo dispositivo repressivo tra un paio di elicotteri, blindati e centinaia di uomini al fine di sgomberare i due centri sociali ‘Il Corvaccio’ e la ‘Rosa Nera’. Secondo stime attendibili il valore dell’operazione sarebbe stato di almeno 100 mila euro. Soldi investiti o buttati a mare (è questione di punti di vista) per trasformare come accade troppo spesso un problema sociale, politico e culturale in una esclusiva questione di ordine pubblico dove lo Stato decide di mostrare i muscoli in quartieri periferici della metropoli in cui di solito brilla per la sua assenza. Accade raramente ma stavolta è successo. Di avere a che fare con un magistrato che un minimo di sale in zucca ce l’ha (frank cimini).