E’ finita con un “non doversi procedere per segreto di Stato” che assomiglia molto a una ragion di Stato, la vicenda dell’imam Abu Omar sequestrato da agenti della Cia aiutati dal Sismi, trasferito in Egitto dove venne torturato e sodomizzato e che vive dal 2003 in una sorta di libertà controllata. Lo ha deciso la Cassazione sulla base della decisione della Corte Costituzionale di accogliere il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato da governi di “diverso” colore, Prodi, Berlusconi, Monti e Letta.
Nell’ultima udienza il Pg Aurelio Galasso aveva chiesto la celebrazione di un nuovo processo per valutare elementi di accusa residui dopo la decisione della Consulta. E invece la Suprema Corte ha cancellato le condanne decise dalla Corte d’Appello di Milano, tra cui quella dell’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari a 10 anni di reclusione. Continua a leggere