giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Casalino ‘assolto’, in confidenza poteva ‘sbracare’ coi giornalisti

L’audio in cui Rocco Casalino esprimeva, tra le altre cose, l’intenzione di “far fuori tutti questi pezzi di merda del Mef se non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza” appartiene  a “quel tipo di comunicazione che rientra in un rapporto di confidenzialità che connota la vita dei Palazzi e dei rapporti tra portavoce e giornalisti”. Così il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti lombardo argomenta l’archiviazione dell’istruttoria avviata sul portavoce dei 5 Stelle  in relazione al messaggio vocale mandato via whattsapp a  diversi cronisti che poi l’hanno diffuso sulle loro testate nel settembre scorso. L’accusa per Casalino era quella di avere violato le regole deontologiche, in particolare le sue dichiarazioni venivano giudicate dall’Ordine “non pertinenti e non continenti”, come impone la legge professionale.

“Si tratta di un dialogo privato – obbiettano gli autori della decisione (il  presidente il giornalista della ‘Stampa’ Paolo Colonnello affiancato dal collega del ‘Corriere della Sera’ Giuseppe Guastella e dall’avvocato Claudia Balzarini) – dove certe circostanze, le ventilate minacce a non meglio identificati funzionari del Mef, la caccia ai burocrati che non garantirebbero le coperture finanziarie richieste, rappresentano un modo colorito per significare una situazione politica in essere”. “Nessuna minaccia” nelle parole di  Casalino quando dice al collega: “Se domani vuoi uscire con una cosa che può essere simpatica, la metti come che nel Movimento 5 Stelle è pronta una mega vendetta, cioé c’è chi giura che se  poi non dovessero uscire fuori i soldi, tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori una marea di gente nel Mef”.  “E’ noto a chi si occupa di politica ma anche di cronaca, e intende riportare dei retroscena in determinate vicende, come il rapporto con le fonti sia di vitale importanza – si legge ancora nel provvedimento – ed é in questa confidenzialità, al di fuori dunque di un ambito pubblico, che si crea un perimetro di garanzia all’interno del quale si può esplicare quel rapporto fiduciario necessario al giornalista per comprendere e poi riportare nei toni e nei modi dovuti alcuni aspetti non ufficiali della notizia”. (manuela d’alessandro)

archiviazione istruttoria Casalino

 

 

 

Dell’Utri, Ordine Giornalisti contro Corsera per “apologia di reato”
ma è solo solidarietà a un amico

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia evidentemente non ha di meglio da fare. Il suo presidente Gabriele Dossena dopo l’intervento censorio del Cdr del quotidiano ha aperto un fascicolo al fine di valutare se la pagina di informazione pubblicitaria pubblicata con la solidarietà di alcuni amici espressa a Marcello Dell’Utri in carcere per mafia condannato a 7 anni possa configurare l’apologia di reato.

Dossena si è rivolto al direttore Ferruccio De Bortoli invitandolo a fornire spiegazioni. Non bastano i magistrati a perseguire reati di opinione come è accaduto per lo scrittore Erri De Luca adesso ci si mettono anche i signori dell’Ordine dei giornalisti, un organismo che esiste in due soli paesi, in Italia e in Egitto, e che sarebbe da abolire al più presto. L’iniziativa di Dossena conferma che quando l’Ordine dei giornalisti non ci sarà più sarà stato sempre troppo tardi.

Chi ha firmato i messaggi contenuti nell’inserzione non ha scritto certo “viva la mafia”, ma ha solo espresso solidarietà a una persona che conosce da una vita. Dell’Utri sta scontando la pena. I suoi amici ex collaboratori e varia umanità dicono che gli sono vicini. Che male c’è? Devono far fronte per questo a una miscela micidiale di maccartismo e stalinismo confezionata in primis da un comitato di redazione storicamente egemonizzato dalla “sinistra” che comunque nel passato si trovò a cogestire l’azienda con la tanto vituperata a parole P2? (frank cimini)