giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Ereditiera uccisa in viale Sarca
Fratello condannato, ricercato, sparito

Condannato a 30 anni in primo grado per aver ucciso la sorella, trovata in viale Sarca a Milano, in una serata quasi ‘noir’ di pioggia battente, all’interno di un’auto. Assolto in appello, ma poi la Cassazione annulla. Nell’appello bis, due giorni fa, Pasquale Procacci è stato di nuovo ritenuto colpevole di omicidio aggravato. Pare fosse in aula fino a poco prima della lettura del dispositivo. Ma da allora è sparito. La polizia lo cerca, tecnicamente è “irreperibile”, come spiega una fonte investigativa. Per lui c’è una nuova ordinanza di custodia cautelare.

Del resto, con una condanna in appello a 30 anni di carcere, il rischio che un imputato scappi prima che la Cassazione renda definitiva la sentenza è piuttosto alto. Specialmente se, come nel caso di Procacci, i soldi non mancano. Ha 73 anni e poco da perdere, dispone di un patrimonio immobiliare consistente frutto in parte dell’eredità che starebbe proprio alla base del movente. La squadra Mobile della polizia l’ha cercato a casa, negli altri appartamenti dati in affitto e nella sua abitazione al mare. Non c’è traccia di lui.

Doppia fuga dalla toga
L’addio ai grandi processi milanesi
per un alberghetto sul mare in Marocco

Dibattimento Parmalat, fatto. Processo a Berlusconi, provato anche quello. E’ il momento giusto: fuga dalla toga. “Mollo tutto, lascio Milano, provo con una vita diversa, più semplice, a contatto con la natura e con gente normale”. Sara Caletti, molte volte in aula al fianco del professor Carlo Federico Grosso, a gennaio si è cancellata dall’albo degli avvocati. “Cambiare vita significa anche condividere momenti belli con le persone che incontri tutti i giorni. Incontrarle in aula per un processo, beh…”.
La vita diversa è un alberghetto sulla costa atlantica del Marocco, una decina di chilometri a sud di Essaouira. Località con un passato hippie (a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 vi lasciarono le proprie tracce Jimi Hendrix e Cat Stevens) che ha molto poco a che vedere con la severità del palazzo di Giustizia del Piacentini. Anche il marito di Sara è un avvocato, Alessandro Cesaris, socio dello studio Della Sala & Associati. “In epoca ormai remota ho seguito il processo di Piacenza per la strage del Pendolino (otto morti e quasi trenta feriti, ndr). Più di recente, come parte civile, il caso Aleotti-Menarini a Firenze (truffa ai danni dello Stato)”. Lui aspetterà giugno per cancellarsi dall’albo, quando la coppia si trasferirà. “Appena nostra figlia avrà finito la prima elementare. Dall’anno prossimo andrà alla scuola francese”, spiegano.
In Marocco hanno rilevato una proprietà affacciata sull’oceano, al margine di una spiaggia di surfisti. Si chiama Auberge de la Plage. Di turismo, dicono, non ne sanno niente. Un’altra sfida. Continua a leggere

La lunga migrazione di Ruby.
Piccolo esercizio di fisica per operatori della giustizia

Meglio del tapis roulant della palestra Downtown, quella frequentata da tanti magistrati milanesi. Fa bruciare più calorie, ma è gratis. E’ la lunga migrazione di Ruby. Il fascicolo, con tutte le carte che serviranno per comporre il quadro dell’inchiesta Ter sul caso della giovane marocchina, sta passando in questi minuti dall’ufficio dell’aggiunto Ilda Boccassini a quello del giovane sostituto Luca Gaglio. Stanze che si trovano quasi agli antipodi della Procura. Invece di trasportare tutto con un bel carrellino di quelli che spesso vedete nelle immagini di repertorio dei tg, l’operazione viene svolta a braccia da un militare della polizia giudiziaria e da una collega volenterosa.

Noi li abbiamo visti fare il percorso, avanti e indietro, almeno 3 volte. Lunghezza per ogni vasca: 200 metri. Per due persone. Assumendo in 5 kg il peso delle carte trasportate da ognuno e in 5 Km/h la velocità media, calcolate:

A) La lunghezza del percorso complessivo svolto dagli ufficiali di Pg.

B) Il tempo impiegato dalla coppia.

C) Il valore fisico del loro lavoro espresso in chilocalorie (Kcal) e Joule (J).

D) Il numero di altri fascicoli che avrebbero potuto trattare nel tempo impiegato se il famoso procuratore aggiunto non avesse chiesto loro il favore di liberare la sua stanza.

I protagonisti del nostro esercizio, fotografati alle ore 17.15

Strage di via Palestro
Le carte che incastrano il basista

Sempre interessante la ricostruzione della stagione delle stragi mafiose. Con questo arresto, un altro tassello di quella storia trova il suo posto. E’ il ruolo di Filippo Tutino, basista della strage del 1993 in via Palestro, a Milano. Ecco qui l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, con tutte le sue mosse, le sue amicizie, le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. In allegato, l’ordinanza in un formato leggero. (manuela d’alessandro)
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