giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

L’antimafia nazionale sgrida quella milanese, “non ci da’ informazioni”

Il rimprovero spunta dal fitto elenco di processi e inchieste vittoriosi della Procura di Milano. Una ‘spina’ tra gli elogi che colpisce al cuore il gruppo di magistrati guidati da Ilda Boccassini nella lotta alla criminalità organizzata.  In sostanza, nella sua relazione annuale l’Antimafia nazionale accusa quella milanese di passarle poche informazioni e non aiutarla nella sua attività di  coordinamento. Come a dire, i ‘fuoriclasse’ della battaglia contro le mafie non fanno gioco di squadra. Nel rapporto vengono evidenziate le ”perduranti criticita’ nelle relazioni con la Dda di Milano, che incidono sull’esercizio delle funzioni di questa Dna”, dovute allo scarso ”flusso informativo” che non permette di ”cogliere tempestivamente e in modo sostanziale i nessi e i collegamenti investigativi tra le altre indagini in corso sul territorio nazionale” che presentano ”profili di collegamento” con quelle in corso nel capoluogo lombardo. Nonostante le disposizioni normative e le ”successive indicazioni contenute nelle circolari e risoluzioni adottate” dal Csm, scrive la Dna, ”l’Ufficio distrettuale di Milano non ha garantito sinora un adeguato flusso informativo in favore della Dna”. Da parte della Dda di Milano, ribadisce la Dna, non c’e’ uno scambio ”idoneo” di informazioni ”per la preclusione posta a conoscere specificatamente gli atti relativi ad indagini in corso e, tanto meno, le richieste cautelari avanzate, essendo state quest’ultime rese conoscibili solo dopo l’esecuzione delle misure” di custodia cautelare. Problemi simili, secondo la Dna, ”riguardano lo scambio informativo all’interno dello stesso ufficio”, perche’ ”le notizie relative alle indagini dei singoli procedimenti non risultano essere patrimonio comune di tutti i magistrati componenti della Dda” milanese.

Strage di via Palestro
Le carte che incastrano il basista

Sempre interessante la ricostruzione della stagione delle stragi mafiose. Con questo arresto, un altro tassello di quella storia trova il suo posto. E’ il ruolo di Filippo Tutino, basista della strage del 1993 in via Palestro, a Milano. Ecco qui l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, con tutte le sue mosse, le sue amicizie, le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. In allegato, l’ordinanza in un formato leggero. (manuela d’alessandro)
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