Milano, Italia. “Gad, ma perché ti hanno chiamato?”. “Eh, non lo so, è nota la mia incompetenza in materia giudiziaria”.
Lerner presenta il primo bilancio sociale – talk show nella storia del Palazzo di Giustizia di Milano e d’Italia, e prima di salire sul palco fa il modesto coi colleghi (sembra sincero). A lui il procuratore Bruti Liberati affida la conduzione dello spettacolo di fine d’anno in cui vengono snocciolati dati a volte pirotecnici (più 60% di reati fiscali rispetto al 2012), emergenze eterne (organici ridotti al lumicino) e nuove (l’Expo dei reati nel 2015) , condite da qualche pillola di auto – celebrazione. Tra il pubblico, magistrati (pochi, l’avranno approvato tutti questo bilancio?), qualche cancelliere e i soliti cronisti giudiziari, sorpresi per l”inedito show.
E che sia un vero talk, allora. Arrivano gli ospiti! Quelli scontati (l’avvocato Salvatore Scuto che rappresenta la Camera Penale) ma anche i jolly, che dovebbero tirare su l’audience: Giuseppe Roma, direttore generale del Censis e Daniela Piana, elegante professoressa in Relazioni Internazionali dall’Università di Bologna. Cosa accomuna Lerner, Roma e la signora Piana? Che tutti e tre ammettono nei rispettivi interventi di saperne poco o nulla in tema di giustizia. Si vede che hanno studiato la sera prima, però. Gad conduce da par suo anche se un errorino lo fa, quando si riferisce alla vicenda di un imprenditore che sarebbe stato assolto perché in crisi economica (non ha letto le motivazioni della sentenza). Roma e la prof Piana espongono in modo brillante argomenti che conoscono appena, girandoci attorno con maestria. Tutto fila come in un talk compresa quella sensazione strana quando spegni la tv di avere ascoltato tante parole ma nessuna decisiva. Per fortuna, poi, qui ci sono le sentenze. (manuela d’alessandro)