giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

L’imbarazzo della Gdf, indaga sul Sole 24 ore con cui ha un accordo di formazione

C’è un aspetto che potrebbe mettere in imbarazzo la Guardia di Finanza chiamata a indagare sui conti del gruppo ‘Sole 24 Ore’, senza che ciò significhi un’automatica diminuzione della forza investigativa.  Un’inchiesta appena aperta dal procuratore Francesco Greco con l’iscrizione di un fascicolo a ‘modello 45′, per adesso senza indagati né ipotesi di reato, ma che è potenzialmente la più calda tra quelle in rampa di decollo.

Il 25 gennaio scorso l’allora comandante delle Fiamme Gialle Saverio Capolupo e Donatella Treu, all’epoca ad del gruppo editoriale, hanno siglato una convenzione di durata triennale che prevede, a titolo gratuito, l’accesso per i finanzieri a ‘Plus Plus 24′, l’immensa banca dati del gruppo editoriale, e la possibilità per i militari della Gdf di partecipare ai corsi e ai master targati Sole 24 Ore e di essere relatori a convegni organizzati dell’azienda di Confindustria. “Un’opportunità di straordinaria valenza”, aveva commentato Capolupo, poi sostituito dal generale Giorgio Toschi  alla guida del Corpo.

Al momento dell’intesa, c’erano almeno tre dipendenti del Gruppo che potrebbero essere chiamati in Procura a testimoniare su quanto accaduto negli ultimi anni alle finanze del Sole: oltre a Treu anche il direttore del quotidiano Roberto Napoletano e l’ex presidente del Gruppo Benito Benedini. (manuela d’alessandro)

i dettagli dell’accordo Gdf – Sole 24 Ore

gli esposti alla Consob che raccontano il crac del Sole 24 Ore

 

Il finanziere che tutte la mattine fa un pazzo giro di Milano per ritirare i giornali

 

Che fa la Guardia di Finanza? Scopre le mazzette. Lo abbiamo visto in questi giorni, lo fa anche bene. Ci sta pure simpatica quando toglie il velo al malaffare. Tutte le mattine una mazzetta si alza e deve correre più veloce del finanziere. Non solo la mazzetta di denaro però, anche quella dei giornali omaggio.
Tutte le mattine, infatti, a Milano un finanziere si alza e prende servizio nel “turno giornali”, il turno mazzetta insomma. Prende l’auto civetta (non confondetevi: non la ‘civetta’ con i frontespizi dei giornali davanti alle edicole, ma l’auto undercover, quella senza i colori gialli e grigi del Corpo), e inizia il suo giro nelle redazioni. Dal lunedì al sabato, verso le 7 del mattino si reca in zona corso Lodi, dove i giornalisti di Repubblica non sono ancora arrivati perché stanno leggendo la concorrenza con il loro abbonamento digital sul tablet, mentre bevono il caffè. Ritira otto copie del quotidiano. Poi vola in auto in via Solferino, dove i giornalisti del Corriere e della Gazzetta non sono ancora arrivati perché stanno leggendo Repubblica sul tablet mentre bevono il caffè a casa. E ritira Corsera e la Rosa.
Poi vola in via Negri, a raccogliere le copie del Giornale, quattro. Poi va a recuperare gli altri: la Stampa in via Paleocapa, il Giorno, il Messaggero, eccetera. Pare che invece Italia Oggi e IlSole24Ore arrivino per posta. La routine del turnista dei giornali si spezza il mercoledì, quando si spinge fino alla provincia milanese per recuperare il settimanale Panorama, a Melzo.
Poi iniziano le consegne. Le copie in via Filzi (Nucleo di polizia Tributaria), in via Melchiorre Gioia (comando regionale), in via Valtellina (provinciale) e in corso Sempione (interregionale).
L’auto di servizio ha un costo di carburante, il finanziere potrebbe cercare altro genere di mazzette. Ci chiediamo con stima: ma perché i comandanti non si fanno regalare un abbonamento digital e non leggono i quotidiani sul computer, mentre bevono il caffè? O forse sbagliamo: per fortuna qualcuno legge ancora i giornali cartacei.

La manager cinese che morde il finanziere, il primo mistero di Expo

E arriva il primo mistero di Expo che, manco a dirlo, ha per protagonista la Cina. Da stamattina è la notizia più cliccata tra i padiglioni dell’Esposizione: una top manager cinese di 38 anni è stata arrestata dalla Guardia di Finanza perché ha morso la mano a un militare dopo essersi rifiutata di mostrargli il passaporto. Strano, no? Perché mai una donna che viene descritta come la Marcegaglia del Sol Levante dovrebbe nascondere la propria identità?

Secondo fonti legali, sarebbe stata intimorita dai finanzieri che, presentandosi in borghese nel residence della delegazione del suo Paese, le sono parsi i ‘tipici’ italiani truffatori tanto temuti dalla comunità straniera ospite di Expo. Arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e processata per direttissima, la signora ha fatto pure un giro al pronto soccorso per farsi curare i lividi causati dalle manette. Anche il finanziere si è fatto vedere dai medici per mettere a referto i denti della cinese.”C’è stata poca cautela nella modalità del controllo, in Cina le ispezioni da parte di agenti in divisa sono infrequenti”.

La Guardia di Finanza racconta tutta un’altra storia, perfino con un’altra protagonista e un altro scenario. La donna, non proprio una top manager, sarebbe stata arrestata durante un controllo in un capannone a Baranzate, lontanuccio da Expo, dove dormirebbe assieme ad altri suoi connazionali in un ambiente non proprio lindo e signorile.  Qui i finanzieri cercavano, e avrebbero trovato, prodotti contraffatti col marchio Expo. I cinesi presenti si sarebbero messi a filmare i controlli degli agenti e, di fronte all’invito dei militari a non riprenderli, sarebbe nata una discussione molto concitata al culmine della quale la signora avrebbe morso la mano a un finanziere. Si racconta che il console, pur essendo piccato per quanto avvenuto, abbia dovuto fare grande training dipomatico per mantenere il controllo.  Ma la versione che aveva era quella giusta? (manuela d’alessandro)