Un luogo esotico e caldissimo. Un albergo di lusso. Un sequestro. Un affaire legale internazionale. Una troupe cinematografica. Gli elementi per il film ci sono proprio tutti. Solo che la storia è tutt’altro che divertente, e sta capitando davvero.
Da due giorni, ad Accra, capitale del Ghana, il regista napoletano Antonio Canitano, firma di diverse puntate della fiction Rai ‘Un posto al sole’, e tre colleghi della sua troupe sono di fatto sotto sequestro all’interno dell’Hotel Alisa. Della vicenda si sta occupando l’ambasciata italiana nel Paese. “Lunedì mattina abbiamo provato ad andarcene dall’albergo e siamo stati bloccati con la forza”, racconta Canitano dalla hall dell’hotel. La proprietà non ne vuole sapere di lasciarli andare fintanto che il conto non sarà saldato, 45mila dollari per un mese e mezzo di soggiorno. Ma chi deve pagare? Certo non la troupe, semmai la società ghanese BarCo Studios capitanata dall’imprenditore Kobby Bartels, che produce il film a cui la troupe italiana ha lavorato e che per Canitano e i suoi colleghi ha prenotato le camere di hotel.
“Non le dico quello che abbiamo fatto per uscire, non c’è stato verso”, racconta il regista napoletano. “I nostri passaporti sono nelle loro mani. Abbiamo già perso il volo di ritorno di lunedì sera e quello di martedì”, prosegue Canitano, che è anche stato sentito dalla polizia di Accra. “Bartels ha anche lasciato all’albergo la propria auto, a garanzia del pagamento”. Che però non è ancora avvenuto: la situazione sembra ancora in stallo. “Ho paura che non ci lasceranno partire neanche stasera”, prevede Canitano. Non agevolissimo, per l’avvocato milanese Gian Matteo Santucci, seguire la situazione, pur con il supporto di un collega locale, Amarkai Amarteifio. Da Milano, in pieno estate, ci sta provando a colpi di email e telefonate initerrotte.