giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Fusco risponde a Robledo, su Finmeccanica nessuna rivelazione ad Aiello

La “guerra” tra l’ormai ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e l’ex aggiunto Alfredo Robledo continua con altri mezzi, cioè a colpi di “memorie” despositate al consiglio giudiziario tra il pm Eugenio Fusco e lo stesso Robledo nel frattempo trasferito a Torino come giudice.

Il consiglio giudiziario entro un paio di mesi dovrà prendere una decisione molto importante dal punto di vista formale, la possibilità per Robledo di vedersi confermare l’incarico di procuratore aggiunto, incarico sul quale la Cassazione modificando la scelta del Csm ha già detto di sì. In ogni caso Robledo non potrà tornare in procura a Milano.

In una memoria Robledo aveva chiesto che Fusco, componente del consiglio giudiziario, si astenenesse nella decisione a causa di incompatabilità e anche un presunto conflitto di interessi.

Al centro della vicenda i rapporti tra Robledo e l’avvocato Aiello all’origine del trasferimento a Torino. “Anche Fusco ebbe rapporti con Aiello” è la tesi di Robledo in relazione all’indagine su Finmeccanica. “Mi viene attribuito di aver rivelato il contenuto di una misura cautelare despoitata il 21 dicembre 2012 di cui successivamente avrei fatto sapere l’esito e il contenuto di informative a carico di Lunardi nelle quale si richiedeva l’emissione di misure cautelari – replica Fusco – Nell’atto prodotto dal dottor Robledo manca un elemento di fondamentale importanza, che può sfuggire a chi legge ma difficilmente a chi scrive: tutte le conversazioni telefonicbe riportate (tra l’avvocato Aiello e un altro legale n.d.r.) sono successive all’esecuzione dell’ordinanza nei confronti di Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini”.

Inoltre Fusco precisa: “Non corrisponde al vero che siano state redatte informative con richiesta di emissione di misura cautelare a carico di Lunardi”.

(frank cimini e manuela d’alessandro)

La memoria con cui Fusco risponde a Robledo

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L’intervista del giudice milanese alla tv indiana su Finmeccanica fa arrabbiare gli avvocati

“Super exclusive”: il presentatore indiano di NewsX, una delle più seguite emittenti online del Paese, non sta nella pelle lanciando l’intervista al giudice italiano Marco Maiga, l’uomo che ha ritenuto colpevoli gli allora vertici di Finmeccanica per le presunte mazzette sulla vendita degli elicotteri all’India nel 2010 da parte di Agusta Westland. Un colloquio pubblico che, a quanto apprende Giustiziami, ha fatto infuriare i legali dei manager.

Quella che per noi è una vicenda esaurita in pochi articoli di giornale il giorno dopo la sentenza di condanna a Giuseppe Orsi (4 anni e mezzo di carcere) e Bruno Spagnolini (4 anni), in India è diventata un caso cosmico. E il giudice milanese, presidente della Corte d’Appello che ha ribaltato il primo grado da cui i manager italiani erano usciti assolti per la corruzione, viene chiamato in causa su temi che potrebbero influenzare il bollente panorama politico. Maiga non si tira indietro. Intervistato nel suo ufficio, mostra schemi e appunti sequestrati (riportati anche nelle motivazioni) e spiega in inglese che “non ci sono prove contro Sonia Gandhi, solo una citazione in un fax, la traduzione di un fax mandato al signor Michel”. Christian James Michel, già assolto per le presunte tangenti pagate sugli elicotteri, ha inviato nei giorni scorsi una lettera alle due corti (Ambrurgo e L’Aia) competenti sul caso dei marò arrestati per la morte dei pescatori indiani. Qui ipotizza un patto segreto che sarebbe stato proposto a Matteo Renzi dal primo ministro Narendra Modi per scambiare le prove del processo Finmeccanica contro la famiglia di Sonia Gandhi per la liberazione dei marò. Una storia che fa palpitare gli indiani che da Maiga vogliono sapere  perché la magistratura italiana non abbia chiesto la presenza dei politici indiani nei processi: “Anzitutto – risponde lui – sono indiani, quindi non c’è per loro l’obbligo di essere presenti. In secondo luogo, gli indizi non sono così gravi e pesanti per me da indurmi a chiederlo”.

(manuela d’alessandro)

il link con l’intervista integrale: http://www.newsx.com/national/27082-newsx-exclusive-judge-marco-maigo-answers-questions-on-agustawestland-scam

Dall’assoluzione alla condanna per corruzione, le motivazioni della sentenza d’appello Finmeccanica

Due settimane fa la Corte d’Appello di Milano ha detto che i vertici di Finmeccanica, gigantesca macchina di denaro e potere, hanno corrotto i funzionari pubblici indiani con una tangente da 51 milioni di euro per la fornitura di 12 elicotteri al governo di New Dehli.  Oggi vengono rese note le motivazioni della sentenza  che fanno a pezzi la ricostruzione definita “carente e lacunosa” del Tribunale di Busto Arsizio dal quale era arrivata l’assoluzione dal reato di corruzione per Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, ex numeri uno di Finmeccanica e della controllata Agusta Westland. Qui leggete tutta un’altra storia rispetto al primo grado in cui i leader di una delle più importanti società italiane avrebbero “avallato” una potente corruzione attraverso intermediari e giri di fatture false così da meritarsi le condanne a 4 anni e mezzo (Orsi) e 4 anni (Spagnolini) di carcere. (m.d’a.)

Sentenza appello Finmeccanica