giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Dell’Utri, Ordine Giornalisti contro Corsera per “apologia di reato”
ma è solo solidarietà a un amico

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia evidentemente non ha di meglio da fare. Il suo presidente Gabriele Dossena dopo l’intervento censorio del Cdr del quotidiano ha aperto un fascicolo al fine di valutare se la pagina di informazione pubblicitaria pubblicata con la solidarietà di alcuni amici espressa a Marcello Dell’Utri in carcere per mafia condannato a 7 anni possa configurare l’apologia di reato.

Dossena si è rivolto al direttore Ferruccio De Bortoli invitandolo a fornire spiegazioni. Non bastano i magistrati a perseguire reati di opinione come è accaduto per lo scrittore Erri De Luca adesso ci si mettono anche i signori dell’Ordine dei giornalisti, un organismo che esiste in due soli paesi, in Italia e in Egitto, e che sarebbe da abolire al più presto. L’iniziativa di Dossena conferma che quando l’Ordine dei giornalisti non ci sarà più sarà stato sempre troppo tardi.

Chi ha firmato i messaggi contenuti nell’inserzione non ha scritto certo “viva la mafia”, ma ha solo espresso solidarietà a una persona che conosce da una vita. Dell’Utri sta scontando la pena. I suoi amici ex collaboratori e varia umanità dicono che gli sono vicini. Che male c’è? Devono far fronte per questo a una miscela micidiale di maccartismo e stalinismo confezionata in primis da un comitato di redazione storicamente egemonizzato dalla “sinistra” che comunque nel passato si trovò a cogestire l’azienda con la tanto vituperata a parole P2? (frank cimini)

Guardare gli uccelli sul lago costa 8 mesi di carcere a Dell’Utri

Non ha potuto emulare il ‘Barone rampante’ di Italo Calvino, quel Cosimo Piovasco che a 12 anni salì su un albero dopo una lite coi genitori per un piatto di lumache e non scese mai più. Marcello Dell’Utri da quella ‘casetta’ inerpicata tra i rami vista lago di Como, costruita nel parco della villa di Torno, è franato in malo modo.

Atterraggio brusco dopo la senteza di primo grado pronunciata dai giudici comaschi, nove mesi di carcere (pena sospesa), mitigati oggi ma di poco dalla Corte d’Appello di Milano. Otto mesi. Tanto è costata la passione per il bird – watching all’ex senatore che era stato denunciato nel 2009 quando il piccolo Comune lacustre scoprì ‘l’intrusa’ nel giardino della dimora, una costruzione da 70 metri quadri, due piani più una torretta. Citato dal pm in primo grado, l’architetto del Comune  aveva però contrastato la tesi dell’accusa sostenendo che l’edificio fosse smontabile e anche la Sovrintendeza aveva negato l’esistenza di violazioni paesaggistiche. Più severi di tutti sono stati i giudici di primo e secondo grado che hanno punito Dell’Utri per abusivismo edilizio e alterazione delle bellezze paesaggistiche.

Se Cosimo volle avvicinarsi al cielo per colpa di un piatto di lumache,  Dell’Utri quand’ è sceso dalla casetta (in parte demolita su ordine del giudice)  si è trovato una scintillante ricompensa. Ventuno milioni di euro scuciti dall’amico Berlusconi per impossessarsi di quella ‘favola’ da trenta locali, campo da tennis e darsena con vista sul blu.  (manuela d’alessandro)