Affermazioni “del tutto inveritiere e fuorvianti”, “radicalmente inventate e prive di qualunque fondamento”. Alfredo Robledo il giorno dopo il violento attacco subito da Edmondo Bruti Liberati risponde al suo capo con altrettanta veemenza inviando una nota al Csm.
A Bruti che gli contesta di avere intralciato le indagini sull’inchiesta che tocca Expo anche attraverso il doppio pedinamento di un indagato, Robledo ribatte calando l’ass0. Allega alla sua nota un documento in cui il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza mette nero su bianco che “per quanto consti agli atti d’indagine, nel corso delle attivita’, nel corso delle attivita’ di osservazione e controllo svolte da personale di questa articolazione non si sono registrati episodi di sovrapposizione operativa con personale della pg della Guardia di Finanza presso codesta Procura della Repubblica”. Bruti afferma invece che gli uomini del Nucleo si sarebbero sovrapposti a quelli della sezione di Polizia Giudiziaria del Palazzo nella ‘caccia’ a un indagato.
Alla nota spedita all’organo di autogoverno della magistratura, Robledo allega “copia dei ‘Rapporti di Servizio’ redatti da personale di questo Nucleo di Polizia Tributaria riferiti a sopralluoghi nonche’ attivita’ di osservazione e controllo esperite nell’ambito del procedimento penale”. Di fatto, almeno una parte della Guardia di Finanza si schiera dalla parte del leader del pool dei reati contro la pubblica amministrazione, smentendo il doppio pedinamento ipotizzato da Bruti. La nota e’ firmata dal comandante del Nucleo Vito Giordano e dal comandante del gruppo Alberto Catalano. Per Robledo, “le inveritiere affermazioni” di Bruti “appaiono altamente lesive della dignita’” della sua funzione. Nessuna contro – risposta per il momento da parte di Bruti in una contesa che adesso sta mettendo in serio imbarazzo anche le Fiamme Gialle. (manuela d’alessandro)