Bruti Liberati annuncia quello che già tutti sapevano, che presto riporrà la toga per raggiunti limiti d’età, ma prima dice di voler provare a recuperare l’”orgoglio” perduto dalla Procura più tormentata d’Italia. Con una lettera inviata a tutti i pm milanesi, Bruti convoca per il 6 novembre un’assemblea generale aperta a tutti i colleghi per “voltare pagina e rilanciare l’orgoglio di appartere a una una Procura della Repubblica che è stata ed è parte della storia del nostro Paese”.
“Tra non molto tempo andrò in pensione – scrive – Non ho altro obbiettivo che quello di garantire il miglior funzionamento possibile dell’Ufficio anche in vista e durante Expo 2015 e di lasciare questa Procura ben organizzata e con un clima di collaborazione e serenità”. Prima ammette che “il nostro Ufficio ha attraversato un periodo indubbiamente difficile”, ma poi attacca: l’”immagine” di una Procura paralizzata da scontri interni presentata all’opinione pubblica non corrisponde alla realtà” perché essa “ha continuato ad assicurare un servizio giustizia di qualità al Paese”. Si può ipotizzare che il “tra non molto” significhi comunque che Bruti resterà al timone fino a dicembre 2015, quando, salvo proroghe per ora non previste, dovrà andarsene. Difficile che lasci prima di Expo che, a questo punto, sembra sia il crocevia di ogni destino sul patrio suolo. (manuela d’alessandro)