Giustiziami compie 1000 articoli. Guadagni, zero, anzi siamo in perdita perché ogni anno paghiamo ad Aruba la tassa di registrazione. Tempo ed energie, spesso ‘serali’, che si aggiungono a quelli dedicati alla ricerca delle notizie che già occupa le nostre vite professionali. Rischi di querela senza nessun editore che ce le paghi anche se finora gli unici a farci causa sono stati quelli del nostro ente pensionistico Inpgi (a proposito, per i tanti che ci chiedono: la prima udienza sarà il 4 febbraio a Roma).
E allora: chi ce lo fa fare? Noi ci divertiamo tantissimo, e la verità è che continuiamo a scrivere per questo. Cerchiamo di farlo con professionalità. Ce lo possiamo permettere perché un lavoro già ce l’abbiamo e ci togliamo lo sfizio di ospitare anche colleghi che ci propongono pezzi ‘sgraditi’ alle loro testate per varie ragioni. Qui c’è posto per tutti, purché le storie siano ben documentate e i colleghi conoscitori delle ‘regole’ della giudiziaria. Una delle cose che ci rende più orgogliosi è essere riconosciuti da quella comunità che di giustizia ci vive: magistrati, avvocati, investigatori, consulenti, cancellieri. A voi che ci avete letto e continuate a leggerci e commentarci, amici, curiosi o anche ‘odiatori’, il nostro grazie infinito.
Manuela D’Alessandro e Frank Cimini
ps. un ringraziamento speciale ad alcune persone che ci hanno sostenuto sin qui in modo particolare o hanno contribuito, nelle fasi iniziali, alla creazione del blog: Jari Pilati, Igor Greganti, Cristina Manara, Luca Fazzo, gli amici de ‘Gli Stati Generali’, Jacopo Barigazzi, Gianni Barbacetto, i ‘nostri’ avvocati Davide Steccanella, Eugenio Losco, Mauro Straini, Mirko Mazzali (con loro al nostro fianco non temiamo nessuno!) e a tutti gli altri che ogni giorno ci danno spunti per il nostro lavoro.