Questo post è stato letto 677 volte.
Al di là delle serenate d’amore di giornali e tg l’inchiesta sugli spiati si rivela un flop. La procura di Milano aveva chiesto 13 arresti in carcere e 3 ai domicilieri. Ha ottenuto 4 ai domiciliari e due misure cautelari minori.
Il gip ha ridimensionato il tutto a una storia ordinaria di spionaggio industriale. Dalla procura una richiesta scritta in 1172 pagine. Tutta scena. Sembrava in pericolo la democrazia. Emerge invece che si è trattato di un gruppo di truffatori capaci di vendere a prezzi alti ai loro clienti informazioni che spesso erano già di pubblico dominio.
Il ministro della Giystizia Carlo Nordio che evidentemente non ha nulla di meglio da fare ha parlato di gap tra la tecnologia dei “criminali” e lo Stato. Il problema invece sta nell’assenza totale di anticorpi da parte della pubblica amministrazione. Un problema già emerso evidente almeno ai tempi di Mani pulite ma da allora sempre insabbiato.
Insabbiato dalla politica. E quando la politica fa finta di niente risulta poi impossibile che l’intervento dei magistrati possa risolvere qualcosa. infatti anche in questo caso la montagna rischia di partorire il classico topolino.
Il ricorso della procura al Riesame già annunciato pare la classica pezza peggio del buco. Negli organi di informazione non c’è senso critico fanno copia e incolla con le ordinanze di custodia anche quando sono un flop. Lo spettacolo va avanti in questo modo da anni. E diciamo il mondo peggiora. Chi controlla chi non si capisce. Ma tutto va bene madama la marchesa.
(frank cimini)