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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Se un processo penale ti salva dalla rovina

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Per il giudice penale, il fatto non sussisteva. L’incendio di fine 2018 a Sorico, nel comasco, che aveva incenerito quasi 700 ettari di bosco del monte Berlinghera, impegnando canadair e pompieri per giorni, non fu colpa loro.

Il giudice civile, invece, si guarda bene da cercare di stabilire se siano responsabili o no del disastro. Ma incenerisce la multa che avrebbe rovinato la loro vita. Oltre otto milioni. Per l’esattezza: 8.125.739 euro e 80 centesimi. Così, forse di mancia. Se sono salvi, quei due ragazzi, lo devono al principio del ne bis in idem, che forse non conoscevano neppure. Non si processa due volte, in sede penale e amministrativa, lo stesso fatto. A meno che le due sanzioni non prevedano un meccanismo compensativo tra le stesse. Solo che nello specifico, tra la violazione del codice penale e quella di una legge regionale lombarda, la 31/2008 che punisce chi distrugge boschi con un incendio, non c’è collegamento sanzionatorio.

In sede penale, il pm aveva chiesto un anno e otto mesi di condanna per i due giovani, D.B e A.M, che avevano acceso il barbecue davanti alla baita dei nonni del primo. Tirava vento forte. Alcune tizzoni e faville avevano superato la recinzione e innescato fiamme nel prato. Gli investigatori avevano fatto i conti al millimetro: 684,0986 ettari distrutti. Secondo le difese (avv. Ivana Anomali e Giuseppe Fadda) l’area boschiva era però frequentata anche da altre persone estranee a quella comitiva di amici. E altri roghi indipendenti si erano sviluppati nella stessa zona. Sentenza a maggio 2024. Un 530 cpp che, attraverso la cortina di fumo e fiamme, aveva fatto intravedere la luce ai due imputati.

Solo in seguito, a fine ottobre, è arrivata la sentenza civile. Le motivazioni tacciono sul merito. La questione è un’altra. Per il giudice di Como Paolo Bertollini c’entrano la sentenza Grande Stevens vs Ue, la A&B vs Norvegia, la giurisprudenza sul principio del ne bis in idem, appunto. Chissà come sarebbe finita senza il processo penale.

Unica postilla. Una multa, quella sì, va pagata. Per aver acceso un barbecue in un luogo a meno di 100 metri dal bosco, cosa pacifica. Fanno 118,78 euro. Decisamente meglio che un mutuo per le prossime 15 generazioni. 

Categoria: Nera