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L’affidamento a Eataly di Oscar Farinetti di una parte del servizio ristorazione di Expo in via diretta senza gare pubbliche rientra nella discrezionalità amministrativa anche per la necessità di rispettare i tempi. Per questi motivi è stata archiviata dal gip l’accusa di abuso d’ufficio a carico di Peppino Sala, il commissario dell’esposizione finita il 31 ottobre dopo sei mesi. Non s’era saputo nemmeno di Sala indagato. Dunque tutto in gran segreto fino alla pubblicazione della notizia questa mattina sul Corriere della Sera.
Il giudice Caludio Castelli, accogliendo la richiesta conforme della procura, spiega anche che le motivazioni fornite da Sala possono non sembrare convincenti, ma manca l’elemento psicologico del reato, cioè l’intenzione di aver agito per procurare un vantaggio ingiusto a Farinetti. Inoltre, Sala avrebbe potuto scegliere Eataly senza gara pubblica perché l’azienda di Farinetti ha tali caratteristiche tecniche da renderla ‘unica’ sul mercato della ristorazione. Siamo proprio sicuri?
Niente di nuovo sotto il sole. Expo resta al palazzo di giustizia di Milano qualcosa da salvaguardare a tutti i costi. Sarebbe in sostanza un abuso d’ufficio a fin di bene. Sarebbe tangibile l’interesse pubblico ad avere Eataly tra i propri partner. “Non sono emersi motivi sotterranei” che hanno portato a scegliere la società di Farinetti.
Insomma siamo in linea con la moratoria delle indagini su Expo. Prima della decisione di sospendere gli accertamenti delle responsabilità il non indire gare pubbliche aveva portato a incriminazioni e arresti. Poi cambiava tutto, “show must go on”. Expo non poteva saltare e non è saltato. Tra le ragioni di un successo (sbandierato ma non ancora dimostrato dalla pubblicazione dei conti in verità) il premier Matteo Renzi inseriva la “sensibilità istituzionale della procura di Milano” già ad agosto e poi a novembre 2015.
La legge non è uguale per tutti, l’esercizio obbligatorio dell’azione penale è ipocrisia allo stato puro, un simulacro, quello che serve per coprire le peggiori nefandezze. Del resto persino i fondi Expo per la giustizia sono stati affidati senza gare pubbliche dai vertici del Tribunale. Dunque “graziando” Peppino Sala la magistratura salva pure se stessa. Inutile chiedersi chi controlla i controllori. A breve Sala farà il sindaco e come procuratore al posto di Bruti Liberati quasi tutti danno in pole position Francesco Greco che fu parte in causa dalla parte del capo ora in pensione nella guerra interna all’ufficio. L’incarico resta nel cerchio magico di Md. E’ autorevole esponente di Md pure il gip Castelli che era stato candidato alla presidenza del Tribunale, ma la corrente rinunciava a battagliare per essere certa di tenersi stretta la procura, ovviamente molto più importante. Magistrati indipendenti e autonomi. Da chi? (frank cimini)