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E’ evidente, ahinoi. Il ministro dell’Interno Alfano non ci legge. Avvisatelo! Angelino, leggi giustiziami.it che ti dà le dritte giuste.
Umilmente, per il bene degli investigatori di cui è il capo dicastero ma soprattutto per il suo bene, avevamo già provato a dargli un piccolo consiglio che potremmo sintetizzare così: non commentare, non annunciare, evita i proclami, se le indagini in corso, altrimenti rischi di fare un pasticcio (leggi qui e qui). In questo caso, pasticci da fare non ce n’erano più, ma la figuraccia, quella sì, c’è stata, e si sarebbe potuta evitare.
A Lecco una madre uccide tre figlie piccole, “una tragedia immane” avranno a dire i telegiornali, e in effetti lo è. Una storia orrenda e dolorosa. Succede tutto di mattina presto, la donna uccide le figlie piccolissime, a coltellate, poi si presenta da un vicino sporca di sangue. I carabinieri arrivano immediatamente, com’è logico. La signora viene portata in ospedale perché si è ferita tentando il suicidio dopo il delitto. E lì confesserà davanti agli investigatori e a una giovane sostituto procuratore. Già di primo mattino, le indicazioni ai giornalisti sono chiare: la pista è quella lì, “sarebbe stata” la madre, il perché è tutto da capire ma non c’è altra direzione seria in cui indagare. Certo, il padre delle bambine, anche lui albanese, in un primo momento non si trova. Ma non vive insieme a loro. E infatti si trova in Albania. Cosa che viene presto verificata. Intanto la donna è piantonata in ospedale, i carabinieri aspettano solo che la confessione arrivi.
Poi alle 11.39 l’agenzia Ansa batte questa notizia, un’urgentissima con tanto di stellette: “Tre bimbe uccise: Alfano, non daremo scampo a assassino”. Questo il titolo, mentre il testo attacca così: “Noi non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato. Inseguiremo l’assassino sinché non l’avremo preso e poi lo faremo stare in carcere sino alla fine dei suoi giorni”. Sono le parole di Alfano fedelmente riportate dall’agenzia. Ma come, ma allora forse i carabinieri si sono indirizzati su tutt’altra pista! Se il ministro dell’Interno manda un messaggio di questo genere vorrà dire che c’è un assassino in giro e che va fermato prima che possa fare ancora del male. Vuol dire che l’omicida non può essere quella donna. Il ministro si sarà certamente informato prima di fare un commento così forte. Non può essere altrimenti.
Il resto è noto. La donna confessa, alcuni tg lo spiegano già alle 12, pochi minuti dopo quella dichiarazione. Nelle edizioni seguenti, aggiungono molti altri particolari. Tra chi indaga per chiarire i dettagli di quella tragedia, qualcuno commenta caustico: “Grande tempestività, quella del ministro…Qualcuno gli spiega che abbiamo risolto la vicenda e che non c’è un assassino in libera circolazione? Abbiamo arrestato una madre rea confessa”. Sulle all news continua a campeggiare quel titolo dell’Ansa.
Poi forse qualcuno avvisa il ministro. E allora lui twitta. “Gesto di follia scatenato da separazione dal padre. Enorme tristezza”. Se lo dice il ministro dev’essere proprio così. Gesto di follia scatenato dalla separazione. Ok. Enorme tristezza. Giusto. Provaci ancora, Angelino. Ma anche no.