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E ora lo Stato italiano rischia di essere sommerso dalla class action dei cittadini parenti di vittime di omicidi e stupri che non abbiano ricevuto un risarcimento perché il colpevole è inadempiente o perché non è stato trovato. La sentenza (consultabile nella sezione ‘Documenti’) che ‘apre’ questa strada potenzialmente ‘esplosiva’, richiamando una direttiva europea non adottata dall’Italia, è stata pronunciata da un giudice civile di Roma, Federico Salvati, che ha condannato la Presidenza del Consiglio a risarcire 80mila euro alla madre di Jennifer Zacconi, la 20enne incinta al nono mese uccisa nel 2006 e sepolta in una buca vicino a Venezia. “La Repubblica Italiana – si legge nel verdetto – non ha integralmente adempiuto all’obbligo di conformarsi alla direttiva, nella parte in cui impone l’adozione di ‘sistemi di indennizzo nazionali’”.
Per l’omicidio era stato condannato a 30 anni di carcere Lucio Niero, al quale la vittima era legata da una relazione e che avrebbe dovuto anche risarcire 80mila euro alla madre di Jessica e 85mila euro ad altri suoi familiari. Niero, che aveva chiesto il gratuito patrocinio, non era però in grado di risarcire i familiari della ragazza. Per questo la mamma e il nonno di Jessica, assistiti dall’avvocato Claudio DeFilippi, hanno chiesto la condanna di Palazzo Chigi e del Ministero della Giustizia per “la mancata attuazione della direttiva europea 80 del 2004 che conferisce alle singole vittime di reati intenzionali violenti, alle quali non sia stato possibile conseguire il risarcimento del danno del reo, il diritto a percepire dallo Stato membro di residenza l’indennizio equo e adeguato”. Il risarcimento è stato concesso alla madre e non alla nonna di Jessica, mentre solo la Presidenza del Consiglio è tenuta al risarcimento perché gli spetta “la responsabilità per l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito dell’Unione Europea”. Questa sentenza, secondo l’avvocato DeFilippi, “può riaprire una class action contro lo Stato da parte di tutti i cittadini parenti di vittime di omicidi e stupri per cui non siano stati trovati i responsabili o dove i colpevoli non abbiano i soldi per risarcire”. (manuela d’alessandro)