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La moratoria delle indagini su Expo ideata e praticata dalla mitica procura gestione Bruti Liberati e Greco per salvare “l’evento” con politici e persino giudici che “mangiarono” non vale per chi protestò in piazza. Anni dopo la giustizia presenta il conto a Andrea Casieri condannato complessivamente a 4 anni e 9 mesi per manifestazioni di piazza arrestato in Francia e in attesa dell’udienza per l’estradizione.
Una condanna a 9 mesi per gli incidenti del primo Maggio 2015 e un’altra a 4 anni per una manifestazione dell’Onda ottobre 2009 dove Casieri lancio un fumogeno. Una pena record e senza la concessione delle attenuanti generiche. Una volta avremmo parlato e scritto di “giustizia di classe”. Ma tocca farlo ancora. Lo stato si vendica di chi manifesta contro un evento cattedrale del lavoro precario e gratuito, con appalti assegnati senza gare pubbliche anche per decisione degli stessi magistrati nel capitolo spinoso di Expo giustizia. Dove un fascicolo di indagine in verità venne pure aperto ma solo per fare il giro d’Italia dei palazzacci prima di essere archiviato a Trento senza neanche fare le iscrizioni al registro degli indagati perché cane non mangia cane.
Due pedi e due misure come è nella tradizione del tempio di Mani pulite dove si indaga solo se conviene e se risulta opportuno. Per poi usare la clava del processo penale al fine di regolare lo scontro sociale e politico dalla parte del padrone.
Paga il conto di Expo Andrea Casieri che con ogni probabilità sarà estradato e dovrà attendere di scendere come pena scontata sotto i quattro anni per poter accedere all’affidamento ai servizi sociali. Una storia di democratura (frank cimini)