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Torna libero per quello che la Cassazione ha giudicato un errore dei magistrati milanesi Pier Paolo Brega Massone, il chirurgo arrestato e condannato a 15 anni e mezzo di carcere per avere effettuato decine di operazioni inutili nella casa di cura Santa Rita, diventata tragicamente nota come ‘clinica degli orrori’. La Suprema Corte ieri ha annullato l’ordine di carcerazione, con la conseguenza che, riferiscono i suoi legali Oreste Dominioni e Luigi Fornari, il medico lesto a sfoderare il bisturi per aumentare stipendio e possibilità di carriera in assenza di esigenze terapeutiche, “sta per lasciare il carcere di Opera”.
Per capire come si sia arrivati alla scarcerazione, bisogna riavvolgere il nastro al giugno 2013, quando la Cassazione ha annullato per un errore di calcolo nella prescrizione di alcuni reati la condanna in secondo grado e disposto un nuovo appello per rideterminare la pena. E’ in questo momento, prima dell’appello bis, che la Procura Generale di Milano emette un ordine di carcerazione ritenendo il verdetto degli ermellini definitivo nella parte in cui non era stato annullato. Il provvedimento restrittivo viene ribadito dalla sezione feriale della Corte d’Appello a cui si rivolgono gli avvocati di Brega per farlo annullare.
Il 15 novembre scorso, il processo d’appello ‘bis’ sancisce la sua condanna per le accuse di truffa, falso e una novantina di lesioni dolose a 15 anni e sei mesi. Ieri il colpo di scena con la Cassazione che annulla sia la decisione della sezione feriale sia l’ordine di carcerazione. Sempre per la smania di operare (“la mammella mi rende moltissimo, pesco polmoni dappertutto”, diceva in una delle intercettazioni più cruente agli atti dell’inchiesta), l’ex capo dell’equipe di chirurgia toracica è attualmente imputato in un secondo processo in cui risponde di 4 omicidi e altri casi di lesione. Arrestato nel giugno 2008, Brega è stato in carcere per quattro anni e mezzo con una breve parentesi di libertà. (manuela d’alessandro)