giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Il danno mediatico su Boeri (e in generale) dell’interrogatorio anticipato

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La richiesta di arresti domiciliari per Stefano Boeri è la prima prova mediatica dell’interrogatorio anticipato di un indagato davanti a un giudice, prima, si intende, della decisione di adottare misure cautelari.

Nessun dubbio sul fatto che questa novità aumenti le possibilità di difesa per chi rischia di essere privato della libertà ma dal punto di vista dei risvolti sulla reputazione di un personaggio noto si può dire che sia un vantaggio?

Poco dopo la notifica  della richiesta per Boeri da parte della Procura, i media  sono venuti facilmente a conoscenza delle carte dell’accusa come spesso succede quando un atto finisce nelle mani di più persone, in questo caso di sette indagati.

A quel punto la notizia su Boeri, architetto che gode di solida e vasta fama, ha viaggiato rapidamente in giro per il mondo. E la parola affiancata al suo nome è stata quella che getta l’onta peggiore quando si viene coinvolti in un guaio giudiziario: “arresto”. E’ vero che poco dopo Boeri ha avuto la possibillità di diffondere la sua posizione sulla vicenda, con un primo abbozzo di difesa ‘mediatica’, ma sicuramente l’impatto della richiesta di arresto è stato ben più dirompente della sola notizia ‘Boeri è indagato’ per turbativa d’asta.

Non è per nulla scontato che la richiesta venga accolta dai giudici considerato anche che è passato diverso tempo dalle ultime attività d’indagine.

Di certo senza l’interrogatorio anticipato nessuno avrebbe saputo che pende su Boeri una spada così affilata. Forse dopo, a giochi fatti, qualcuno lo avrebbe appreso ma a ipotesi sfumata, con molto meno pathos di adesso.

Lo diciamo: l’immagine di un uomo sul ‘patibolo’ che pende  in attesa di conoscere il proprio destino non è mai piacevole e, col passare dei giorni la parola ‘arresto’ rimbomba sempre di più accanto al nome dell’inventore del grattacielo col verde in verticale. (manuela d’alessandro)