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Adam Kabobo, il ghanese accusato di tre omicidi volontari a colpi di piccone, arriva al palazzo di giustizia di Milano. Sono le prime immagini da quando è stato rinchiuso in carcere. Ma la sua condizione psichica, stando al perito nominato dal Tribunale del Riesame, è incompatibile con la permanenza a San Vittore.
Nessuno si scandalizzò molto quando Lele Mora, due anni fa, venne scarcerato e rimesso in piena libertà per ragioni simili: lo “stress psicofisico” dovuto alla permanenza nel reparto ‘colletti bianchi’ di Opera aveva reso impossibile la detenzione dell’agente dei vip. Senso di umanità? Più o meno. Certo, era in carcere per accuse ben diverse da quelle che ricadono su Kabobo. Ma tant’è, una parte dell’opinione pubblica non è disposta a concedere lo stesso trattamento al triplice omicida. Che ovviamente, data la spiccata pericolosità sociale, non finirà certo a piede libero. Il suo destino sarà comunque la custodia cautelare per ora, anche se in un ospedale psichiatrico giudiziario. Anche nel caso di una ipotetica assoluzione per infermità mentale finirebbe comunque in un opg, come misura di sicurezza. In ogni caso, quindi, sarà trattenuto in luogo sicuro per anni e anni. Il resto è polemica.