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Dopo Ilda Boccassini, un altro ‘osso duro’ per Silvio Berlusconi nella vicenda Ruby. Secondo quanto apprende ‘Giustiziami’, a rappresentare la pubblica accusa nel processo d’appello a carico dell’ex premier, condannato in primo grado a cinque anni di carcere, dovrebbe essere Piero De Petris, considerato uno dei sostituti procuratori generali milanesi più rigorosi ed esperti. Le sue requisitorie sono molto efficaci e puntuali e non lasciano mai spazio all’enfasi, neppure quando riguardano personaggi noti. Tuttavia, c’è un precedente tra i due che può far ben sperare Berlusconi, almeno in chiave scaramantica. Nel 2007 De Petris chiese e non ottenne la condanna a cinque anni del Cavaliere nel processo d’Appello Sme. Il fondatore del Pdl era accusato di corruzione in atti giudiziari per i 434mila dollari finiti da un conto riconducibile a Fininvest al giudice romano Renato Squillante per sfilare la Sme alla Cir di De Benedetti. I giudici però lo assolsero per ‘non avere commesso il fatto’. La data d’inizio del processo d’appello Ruby, in cui Berlusconi risponde di concussione e prostituzione minorile, verrà fissata solo dopo le motivazioni, attese a novembre. (nino di rupo e manuela d’alessandro)