giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Avanza la riforma che sopprime i tribunali dei minori, a rischio i diritti dei bambini

 

Zitta zitta avanza in parlamento una riforma che mira a sopprimere i tribunali per i minorenni e le procure minorili affidandone le competenze a ‘sezioni specializzate’ nell’ambito della giustizia ordinaria.

“Bambini trattati come adulti”, sintetizza Paolo Tartaglione, che lavora coi più piccoli ed è promotore di una petizione contraria, già arrivata a quota diecimila firme (tra loro Giuliano Pisapia e Gherardo Colombo).

E pensare che l’Europa ha appena imposto ai suoi stati, attraverso la direttiva ‘giusto processo penale minorile’, di copiare il modello italiano. Il ministro Orlando ha nascosto nel ‘disegno di legge per l’efficienza del processo civile’ la rivoluzione sui diritti dei più indifesi, sottraendola così a un dibattito che avrebbe meritato. “La riforma sarebbe una ferita profonda per gli interessi di bambini e adolescenti – argomenta Tartaglione – rendenddo di fatto inapplicabili le leggi a loro tutela che necessitano di alta competenza per essere interpretate e applicate. Chi si occupa di incidenti stradali e marchi aziendali si occuperà anche dei bambini”.

La deputata del Pd che col suo emendamento ha innescato l’iniziativa, Donatella Ferranti, ritiene che l’introduzione di un “giudice unico” comporti “un arricchimento di professionalità pensando ad esempio al tribunale civile e a quello dei minori che spesso lavorano sulle stesse materie, come nel caso delle separazioni”.

“Nella maggior parte dei tribunali italiani – ribatte Tartaglione – ci sono due – tre giudici che si devono esprimere su qualsiasi materia, che non capiscono come si deve parlare a un bimbo e tutte le dinamiche complesse che ci stanno attorno. Non è colpa loro: un medico di un ospedale di campo sa fare tutto, è bravissimo, ma se ho un problema al cuore preferisco andare dallo specialista”.  I contrari sottolineano anche che la riforma sarebbe “a costo zero”,  senza una formazione dei magistrati che si andranno a occupare dei minori, e che le sezioni specializzate, salvo in città come Milano, non si faranno mai. A luglio si va in senato, dopo che la camera ha già dato il via libera. Almeno, prima, se ne parli. (manuela d’alessandro)

il link per firmare la petizione

Tangenti sulle dentiere dell’eccellenza lombarda
Il leghista Rizzi a processo immediato

 

 

Il giorno della presa della Bastiglia, quest’anno, coincide con l’inizio del processo a Fabio Rizzi, autore della riforma sanitaria in salsa leghista indicata dal presidente della Regione Roberto Maroni come un esempio di efficienza italiana e non solo. Difficile paragonarla a una rivoluzione come avrebbe voluto Palazzo Lombardia. E del resto la capitolazione di Rizzi e di quella pagina politica è iniziata tempo fa, con l’arresto firmato dal gip di Monza, Emanuela Corbetta, che ieri ha notificato a Rizzi e altri 13 imputati il decreto che fissa il giudizio immediato al 14 luglio, il giorno della presa della Bastiglia, appunto.

E’ una storia di appalti truccati in continuazione, da quando la ‘regina delle dentiere’ Maria Paola Canegrati, imprenditrice brianzola, entra nelle convenienti simpatie di Valentino Longo, braccio destro di Rizzi. Stando alle accuse, per anni truccano appalti al punto da trasformare la Canegrati in una quasi monopolista del settore dei servizi odontoiatrici negli ospedali pubblici.

Rizzi – stando alle accuse del pm Manuela Massenz – ne riceve un aiuto per la campagna elettorale da 19,997 euro, pagati alla ditta che produce borse e gettoni per carrelli, con il logo della Lega Nord, in occasione delle regionali del febbraio 2013. Altri 50mila euro da spartire con il suo braccio destro Longo in occasione di una vendita di quote del gruppo Canegrati a terzi. E profitti derivanti dalla partecipazione al 50 per cento in una società della stessa Canegrati attraverso la copertura delle compagne di Rizzi e Longo. Una parte del denaro sarebbe passato dalla Svizzera, grazie a un professionista, Stefano Lorusso, arrestato in Florida tempo dopo la retata, e da poco passato ai domiciliari. Poi c’è la storia di un finanziamento alle società di un imprenditore del settore, promosso presso Finlombarda dalla solita coppia Rizzi-Longo. I quali, oltre che di corruzione, rispondono anche di associazione per delinquere. “Promotori e organizzatori, nelle rispettive qualità – sintetizza il gip – il primo di consigliere regionale e presidente della Commissione permanente Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale, il secondo di appartenente allo staff del primo, con incarichi pubblici nell’ambito dell’odontoiatria. Avrebbero abusato “dei propri ruoli e poteri” perché “inducevano i dunzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria e alle forniture odontoiatriche dell’aziende ospedaliere della regione, a favorire nell’indizione delle gare d’appalto o nella scelta del contraente privato le società riconducibili alla Canegrati”. Hanno due settimane di tempo per chiedere riti alternativi. Fonti legali indicano che sarebbero intenzionati a chiedere il patteggiamento.

Richiesta immediato

Il capo degli scontrini al Pirellone: “Se avessi controllato, sarei finito in giardino”

 

Chi controllava le spese dei consiglieri regionali, in epoca di scontrini pazzi? Un signore, ora serenamente in pensione, il quale sentito come testimone nel processo a carico di qualche dozzina di consiglieri delle passate edizioni del Pirellone-show esordisce così: “Se avessi detto che non andava bene una singola spesa, mi sarei trovato il giorno dopo in giardino, ecco. Mi piace dire la verità”.

Il presidente della corte, Gaetano La Rocca, perplesso, pare chiedere conferma a se stesso di quanto ha appena udito: “Mi sarei trovato in giardino”, gli fa eco.

(Uhm).

Torniamo indietro. Alvaro Scattolin, per trent’anni dirigente regionale, vincolato al giuramento di testimone, da felice giubilato si sente libero di parlare. E così spiega il suo ruolo: “Premetto che la dirigente non superiore non faceva in questa materia nulla. Pertanto io con un’impiegata, Patrizia…mi sfugge il nome adesso, facevamo il controllo delle somme che ci venivano date, che il regolamento diceva che si potevano controllare le somme se erano giuste e se corrispondevano alle voci, non so biblioteca. E questo fatto noi lo facevamo e alla fine, se tornavano il conto, mettevamo che i conti andavano bene”. Continua a leggere

Indovinello: in quale città il segretario M.S. organizzerà la protesta pro – pm?

 

 

Corso di Comunicazione politica, modulo avanzato. Crediti formativi universitari, 12.
Esercitazione:
Caso 1.
Un presidente di Regione in carica (soggetto R. M.), esponente del partito L, è imputato in un processo giunto alla sua fase dibattimentale per un reato che prevede l’applicazione, in caso di condanna, della ‘legge Severino’. Un suo coimputato ha patteggiato, un altro è stato condannato con rito abbreviato. Nel corso del dibattimento, il politico si candida come capolista in un capoluogo di provincia della stessa Regione. In ragione di ciò, chiede al Tribunale di sospendere il processo a suo carico per la durata della campagna elettorale.
Caso 2.
Nella stessa Regione, un sindaco di capoluogo (soggetto U), esponente del partito D (Democratico) viene attinto da ordinanza di custodia cautelare per un reato di pubblica amministrazione. Nell’ipotesi accusatoria, avrebbe  truccato una gara d’appalto nella città di Lodi al fine di perseguire illecitamente il principio politico “la città ai suoi cittadini”.
Quesiti:
A) Indichi il candidato, e argomenti, in quale città, il segretario (soggetto M. S.) del partito L  dovrà organizzare, nella prima domenica utile, una manifestazione di protesta contro le ruberie degli amministratori locali, a sostegno al lavoro della magistratura.
B) Indichi altresì, su una scala da 1 a 10, l’aggressività linguistica da utilizzare.
C) Indichi infine quale sia la risposta più efficace per respingere le domande dei cronisti che chiederanno conto al soggetto M.S. del processo a carico del soggetto R. M., esponente del partito L.
La risposta corretta a questo link:

Lodi–Salvini–Renzi-faccia.html