giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

UberPop? Peggio di un tassista abusivo, parola di giudice

UberPop, con la sua bella app colorata  e quell’aria tecno – frizzante, in fondo è come e pure peggio di quei tassisti abusivi che in alcune città, soprattutto al sud, ti avvicinano all’aeroporto con sguardo furtivo per offrirti un ‘passaggio’ a prezzi modici.
Questa almeno è l’immagine che ne esce dall’ordinanza con la quale il giudice di Milano Claudio Marangoni sospende il servizio che permette a chiunque, senza licenza, di scarrozzare per la città improvvisati clienti.

Un fenomeno abusivo 

Il servizio UberPop, scrive il magistrato che ha accolto il ricorso per concorrenza sleale presentato dalle associazioni dei tassisti,  ha determinato “un vero e proprio salto di qualita’ nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo”. “Prima dell’introduzione di tale app – spiega – i soggetti privi di licenza avevano un circoscritto perimetro di attività e di possibilità di contatto con gli utenti, sostanzialmente a livello di contatto personale, menre UberPop consente in tutta evidenza un incremento nemmeno lontanamente paragonabile al numero di soggetti privi di licenza che si dedicano all’attivita’ analoga a quella di un taxi, e parallelamente un’analoga maggiore possibilita’ di contatto con la potenziale utenza, cosi’ determinando un vero e proprio salto di qualita’ nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo”. Continua a leggere

Dopo i supermanager indagati, tocca a Gibelli (sotto inchiesta) guidare le Ferrovie

Buon viaggio a tutti ma perché dopo che due manager ai vertici delle società dei treni lombarde, Giuseppe Biesuz e Norberto Achille, sono stati coinvolti in casi giudiziari, la politica deve proprio scegliere un indagato per guidare le Ferrovie Nord Milano?

E’ notizia di queste ore che la Regione Lombardia, azionista di maggioranza di Ferrovie Nord,  indicherà l’attuale segretario del Pirellone Andrea Gibelli come sostituto di Achille, dimesso oggi dopo essere stato indagato per presunte spese indebite effettuate con le carte aziendali. Nel settembre del 2014, Gibelli ricevette dalla Procura di Milano un avviso di garanzia per il reato di ‘turbata libertà del contraente’ nella vicenda in cui Roberto Maroni è accusato di pressioni indebite per due contratti ottenuti da altrettante sue ‘fedelissime’ nelle società Expo2015 ed  Eupolis. Nei prossimi giorni, il pm Eugenio Fusco dovrebbe notificare a Gibelli l’avviso di chiusura delle indagini.

E’ l’uomo giusto, in questo momento, per occupare il posto lasciato libero da Norberto Achille che coi soldi per far viaggiare i lombardi avrebbe pagato per lui o per i familiari ristoranti, vacanze a Forte dei Marmi, film porno su Sky, vestiti e scommesse?

Nel luglio del 2014, Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord, la società nata dall’unione tra Trenitalia e LeNord (Gruppo Ferrovie Nord Milano), era stato condannato a 5 anni di carcere per il reato di bancarotta fraudolenta della società Urban Screen e per truffa e falso. A Fnm e a Trenord dovrà risarcire un danno da quantificare in sede civile per avere dichiarato di essere laureato in economia e commercio quando non lo era. Una qualifica che al formigoniano Biesuz, finito anche ai domiciliari, sarebbe stata indispensabile per gestire il complicato traffico su rotaie in Lombardia. (manuela d’alessandro)

La manager cinese che morde il finanziere, il primo mistero di Expo

E arriva il primo mistero di Expo che, manco a dirlo, ha per protagonista la Cina. Da stamattina è la notizia più cliccata tra i padiglioni dell’Esposizione: una top manager cinese di 38 anni è stata arrestata dalla Guardia di Finanza perché ha morso la mano a un militare dopo essersi rifiutata di mostrargli il passaporto. Strano, no? Perché mai una donna che viene descritta come la Marcegaglia del Sol Levante dovrebbe nascondere la propria identità?

Secondo fonti legali, sarebbe stata intimorita dai finanzieri che, presentandosi in borghese nel residence della delegazione del suo Paese, le sono parsi i ‘tipici’ italiani truffatori tanto temuti dalla comunità straniera ospite di Expo. Arrestata per resistenza a pubblico ufficiale e processata per direttissima, la signora ha fatto pure un giro al pronto soccorso per farsi curare i lividi causati dalle manette. Anche il finanziere si è fatto vedere dai medici per mettere a referto i denti della cinese.”C’è stata poca cautela nella modalità del controllo, in Cina le ispezioni da parte di agenti in divisa sono infrequenti”.

La Guardia di Finanza racconta tutta un’altra storia, perfino con un’altra protagonista e un altro scenario. La donna, non proprio una top manager, sarebbe stata arrestata durante un controllo in un capannone a Baranzate, lontanuccio da Expo, dove dormirebbe assieme ad altri suoi connazionali in un ambiente non proprio lindo e signorile.  Qui i finanzieri cercavano, e avrebbero trovato, prodotti contraffatti col marchio Expo. I cinesi presenti si sarebbero messi a filmare i controlli degli agenti e, di fronte all’invito dei militari a non riprenderli, sarebbe nata una discussione molto concitata al culmine della quale la signora avrebbe morso la mano a un finanziere. Si racconta che il console, pur essendo piccato per quanto avvenuto, abbia dovuto fare grande training dipomatico per mantenere il controllo.  Ma la versione che aveva era quella giusta? (manuela d’alessandro)

 

Il sito del Tribunale creato coi soldi di Expo che nei week end si ‘spegne’

Conoscete siti che offrono informazioni di interessi pubblico che si ‘spengono’ nel week end? Noi sì, quello del Tribunale di Milano.

Per diverse settimane abbiamo monitorato al sabato e alla domenica la ‘voce’ sul web del Tribunale e ci siamo accorti che intorno alle 21 della sera di sabato e domenica, e sino alla mattina successiva, è impossibile navigare. Funzionano invece benissimo i siti della Procura e della Corte d’Appello di Milano: il primo è stato creato gratis, con risorse interne all’ufficio, il secondo da astegiudiziarie.com. Oltre che i siti dei Tribunali di Roma e Napoli, tanto per citarne due del rango di quello milanese.

Il sito del Tribunale è un ‘figlio d’ Expo’.  E’ costato 265.295mila euro che fanno parte di quella marea d’oro elargita in nome dell’Esposizione Universale alla giustizia milanese. Soldi assegnati, senza gara, alla Camera di Commercio Nella determinazione dirigenziale datata 23 maggio 2013 col timbro di Palazzo  Marino si precisava che la scelta era caduta su questo ente, oltre che per rapporti di collaborazione precedenti col Tribunale, anche perché “in grado di garantire la massima segretezza e riservatezza, soprattutto in ordine alle notizie di cui verrà a conoscenza necessarie al fine di realizzare quanto richiesto”.

In un documento su carta intestata della Camera di Commercio, di cui Giustiziami è venuto in possesso, c’è una spiegazione al black out del fine settimana: “è stato previsto lo spegnimento del sito del Tribunale dalle 21 alle 8 circa dei week end e dei giorni festivi, orari in cui più facilmente  possono verificarsi attacchi”.  Non si poteva proprio spendere meglio quei soldi? In fondo al sabato e alla domenica il sito della Cia funziona. (manuela d’alessandro)

 

 

 

Il giudice, la Questura sbaglia, i no Expo stranieri non vanno espulsi

Per la Questura al corteo del primo maggio avrebbero potuto fare danni, per il giudice possono continuare a godersi la primavera italiana e partecipare alla manifestazione.  Non è la prima volta che Polizia e magistratura hanno visioni diverse, però questa è abbastanza clamorosa perché stiamo parlando dei primi potenziali ‘guastatori’ della festa dell’Esposizione Universale,  a tre giorni dal via, e non di gente che avrebbe preso mazzette per pilotare appalti.
Tre tedeschi e un francese, indagati dalla Procura per detenzione di oggetti atti a offendere e occupazione abusiva di case popolari, erano stati identificati dalla Digos durante un blitz la notte scorsa al Giambellino, alla periferia della città. La Questura aveva poi chiesto di allontanarli dal nostro Paese, ma il giudice Olindo Canali, dopo un’udienza in cui li ha ascoltati uno per uno, ha deciso che non c’è nessuna prova del legame tra la loro presenza in uno degli spazi perquisiti e i picconi, le maschere antigas, i bastoni con le punte di ferro che sono stati trovati. Insomma, troppo frettoloso per il magistrato il provvedimento della Polizia che, denuncia il legale degli indagati, Eugenio Losco, “è stato firmato con un timbro ed era molto generico”.
Il primo indagato straniero per Expo a comparire davanti alla magistratura  italiana è stato un tedesco di 56 anni, capelli e barba lunghi e candidi, come candide sono le risposte date al giudice Olindo Canali che deve decidere sulla sua espulsione dall’Italia. “Lei che lavoro fa?”, domanda con tono bonario il magistrato. Prima risponde il “dipendente”, poi, rivolto all’interprete, non si capisce se scherzando o serio: “Perché devo dire queste cose? Non voglio essere licenziato nel caso in cui risponda”. Canali sorride e poi lui affonda: “Se mi dovessero licenziare farei causa allo Stato italiano”.
Tutto ciò è accaduto nella cornice di un’aula impreziosita da un dipinto con bandiere di tutto il continente firmato da Salvatore e Laura Fiume  e intitolato ‘La giustizia e la pace tra gli Stati d’Europa’. Certo, ora il buon Olindo Canali deve augurarsi che il primo maggio pace sia o, se dovesse essere guerra, non per mano del tedesco barbuto e degli altri da lui ‘salvati’,  due della stessa nazionalità e una ragazza francese. (manuela d’alessandro)
*Il giorno successivo a questo articolo, in seguito a una nuova perquisizione della Digos e a una nuova richiesta di espulsione, lo stesso giudice Olindo Canali ha disposto l’allontanamento dei tre cittadini tedeschi.