giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Atti Sea, per 6 mesi la Procura di Milano non ha fatto indagini

Da ottobre del 2011, quando arriva da Firenze la conversazione intercettata tra Vito Gamberale e Mauro Maia sulla gara d’asta per la Sea, a  marzo del 2012, in procura a Milano non viene svolto nessun atto di indagine, nonostante dalla parole scambiate tra i due manager sembri subito chiara l’ipotesi di reato, la turbativa d’asta.

Questo emerge dal deposito degli atti a fine inchiesta dove ora la Procura si appresta a chiedere il processo per Gamberale, Maia e l’indiano Sahari Vinod. E’ la storia del fascicolo “dimenticato” che impiega 6 mesi a passare dal dipartimento reati societari a quello dei reati contro la pubblica amministrazione. In definitiva il procuratore aggiunto Alfredo Robledo può iniziare gli accertamenti solo dopo che il fondo F2I di Gamberale ha acquisito la Sea offrendo un solo euro in più rispetto ai 380 milioni della base d’asta. Si indaga quando gli indagati sanno di essere sotto inchiesta e sono in grado di adottare accorgimenti e precauzioni del caso. Continua a leggere

Derivati, banche assolte dopo aver “risarcito” il Comune di Milano

La corte d’appello di Milano ha ribaltato con un’assoluzione la sentenza che in primo grado aveva condannato 4 banche estere per truffa ai danni del Comune di Milano in relazione a un’operazione su contratti derivati.

La sentenza arriva dopo che a processo in corso le banche Ubs, Depfa, Deutsche Bank e JPMorgan avevano rinegoziato l’operazione, in cambio della revoca di costituzione di parte civile del Comune, facendo affluire nelle casse dell’ente pubblico 455 milioni. Formalmente non è un risarcimento ma di fatto lo è. Evidentemente gli istituti di credito avevano messo nel conto di poter essere condannate. E così fu in primo grado, un milione di euro di multa e la confisca di 89 milioni. Tutto cancellato oggi dai giudici di appello “perchè il fatto non sussiste”. Continua a leggere

Sea, riemerge fascicolo “scomparso”, chiusa indagine su Gamberale

A volte ritornano. E’ il caso del fascicolo “scomparso” sulla compravendita della Sea, nato dall’arrivo a Milano da Firenze per competenza di una conversazione intercettata tra  Vito Gamberale, amministratore delegato del Fondo F21 Sgr spa e Mauro Maia, senior partner dello stesso fondo in cui i due parlavano di gara d’asta su misura per l’acquisizione della società di gestione degli aeroporti di Milano.

Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il processo con l’accusa di turbativa d’asta per Gamberale, Maia e Behari Vinod Sahai, procuratore speciale della società indiana Stei Ltd. Ci sarebbe stato un accordo con l’indiano affinchè questi si astenesse dqal concorrere alla gara ad evidenza pubblica indetta dal Comnune di Milano il 16 novembre del 2011. A Vinod Sahai che accettava la proposta veniva promessa una quota tra il 5 e il 7 per cento delle azioni Sea ad un prezzo pari a quello che sarebbe stato corriposto da F21 in sede di aggiudicazione. Il che avvenne il 16 dicembre 2011 a un prezzo di un euro osuperiore a quello posto a base d’asta, cioè 385.000.01,00. Questo sta scritto nel capo di imputazione. Continua a leggere

I verbali inediti di Proto, “tutte le mie stupidaggini”

“Non essendo io di famiglia ricca, non avendo contatti importanti, non avendo sostanzialmente niente, la finalità era quella di farmi conoscere, diciamo, dai grandi. E per farlo mandavo comunicazioni false al mercato”. Proto per la prima volta racconta Proto. Spogliato dalla baldanza che gli è valsa, sparandole grosse, addirittura la prima pagina del ‘Financial Times’ come fenomeno emergente della finanza italiana, Alessandro Proto si svela con sincerità nei verbali, finora inediti, consultati da Giustiziami. E ammette le sue colpe, quello che gli sono costate il carcere e una pena pattegiata a tre anni e dieci mesi per aggiotaggio e truffa. Vale la pena ascoltarlo perché la sua parabola dimostra come chiunque dotato di fantasia e spregiudicatezza possa ingannare per mesi i media e il mercato, diventando un autorevole finanziere solo grazie a mail e telefonate spedite agli indirizzi giusti.

“Tutte le comunicazioni al mercato, come l’acquisto di azioni Tod’s o Rcs, dalla prima all’ultima parola sono frutto solo ed esclusivamente della mia stupidaggine – ammette al gip Stefania Donadeo – Quello che contava erano i miei commenti folkloristici, tipo dire ‘i poteri forti non hanno senso di esistere’. Quello che mi viene contestato è tutto giusto. Nel senso che non è mai stato acquistato da parte mia o da parte di investitori a me collegabili nessuna partecipazione da nessuna parte.(…) Se poi, giudice, vuole sapere il perché è stato fatto glielo dico. Non sapevo che fosse di così grave importanza una cosa simile. Cioè nel senso, non pensavo che delle comunicazioni fatte in quel modo avessero un impatto così importante dal punto di vista penale”. Continua a leggere

Dossier illeciti, Tronchetti da’ appuntamento a Cipriani in Tribunale

Il Presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera risponde con una nota alla notizia, riportata due giorni fa da Giustiziami, della querela presentata nei suoi confronti da Emanuele Cipriani, nell’ambito della vicenda sui dossier illeciti fabbricati all’ombra di Telecom.   L’ex investigatore privato sostiene di essere stato diffamato dai microfoni del programma ‘Presa Diretta’  dove Tronchetti ha ribadito, in sostanza, che i report  venivano confezionati da Cipriani e da una ‘scheggia impazzita’ della Security e non su indicazione dei vertici. Continua a leggere