giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Mai visti giudici così buoni con Silvio, è la fine?

Un magistrato che si è scornato in aula più volte con Berlusconi commenta: “Potevano essere più cattivi”. Niccolò Ghedini, uno che alla fine di ogni udienza inseriva lo strale automatico contro le toghe made in Milano, gode: “Decisione equilibrata dei giudici”. Che succede a Palazzo? Forse è davvero la fine di Silvio Berlusconi se, dopo il Pd, anche gli altri eterni rivali sono diventati buoni con lui, se lo trattano come un bambino discolo a cui si tolgono solo pochi giocattoli e gli si paventa qualche scapacione se rifarà la marachella.

Nell’ufficio del Presidente Pasquale Nobile De Santis telefonano dal New York Times, dal Brasile, da mezzo mondo per sapere come dovrà espiare la pena del processo Mediaset. Forse si aspettavano la ‘battaglia finale’, il sangue scorrere sui titoli di coda.  Invece. C’è addirittura delicatezza nelle parole dei giudici che gli concedono l’affidamento in prova. Silvio ha pagato almeno in monete il suo debito civile con la giustizia, si è mostrato disponibile a imboccare i vecchietti, e tanto basta per mettere nero su bianco che “è scemata la sua pericolosità sociale” e “almeno in nuce” ci sono i presupposti per la redenzione. Sì, la strada per la salvezza può essere imboccata perfino da chi è stato “capace di influenzare l’ambiente in direzione incompatibile con le regole del diritto civile” perché ci sono “indici di volontà di recupero dei valori morali perseguiti dall’ordinamento”. Certo, deve stare attento a non farsi tentare ancora dal Diavolo. Le “recenti esternazioni pubbliche in spregio della magistratura potrebbero inficiare gli indici di resipiscienza”, ammonisce il Tribunale.  Eppure sgorga fiducia nel futuro del 78enne ex Cavaliere: “L’affidamento in prova può sostenere e aiutare il soggetto a portare a maturazione quel processo di revisione critica e di emenda”. Silvio, preoccupati: i giudici tifano per te!  (manuela d’alessandro)

 

 

20 giorni con gli anziani, tarallucci, vino e tombola per Silvio?

Una ventina  di giorni con gli anziani, il tempo di qualche largo sorriso dei suoi e vigorosa stretta di mano con gli ospiti e poco più. A questo si ridurrebbe, al di là del valore simbolico che ognuno ci vorrà vedere,  l’espiazione della pena incassata nel processo Mediaset da Silvio Berlusconi. Tutto sembra procedere in questa direzione dopo che oggi il procuratore generale Antonio Lamanna, a sorpresa rispetto ai rumors nei corridoi del Palazzo, ha concesso parere favorevole alla proposta che l’arzillo ex Cavaliere sconti la condanna in un centro per anziani nell’hinterland milanese, vicino alla sua residenza di Arcore. La matematica consegna una prospettiva che fa sorridere pensando alle pene inflitte per il reato di frode fiscale in altri Paesi. Dai quattro anni inziali la pena dovrebbe essere portata a dieci mesi e mezzo: tre vengono scontati perché coperti dall’indulto e 45 giorni saranno risparmiati al condannato dopo sei mesi perché lo prevedono i benefici di legge. Il programma approvato dal pg prevede che il leader di Forza Italia trascorra mezza giornata, una volta alla settimana, nel suo refugium peccatorum. Alla fine, una ventina di giorni, appunto, ora più, ora meno. Con una discreta libertà di movimento per continuare la sua attività politica. Tarallucci, vino e una tombolata a Natale. Il finale che si conviene per ogni vera tragedia italiana. (manuela d’alessandro)

Uepe chi? Cronisti a caccia del centro anziani ‘Villa Silvio’

Uepe. Fino a ieri nessuno sapeva cosa fosse, ma ora il destino di Silvio Berlusconi è nelle mani dell’Ufficio Esecuzioni Penali Esterne che ha chiesto di far scontare all’arzillo ex Cavaliere la condanna Mediaset in un centro per anziani, sempre che il Tribunale di Sorveglianza non decida di metterlo ai domiciliari. In teoria non dovrebbe essere difficile scoprire qual è la struttura destinata a Silvio. Sappiamo dov’è, non lontano da Arcore. Il sito del Ministero della Giustizia ci informa che “l’elenco degli enti convenzionati è affisso presso le cancellerie di ogni Tribunale”. Quanti saranno i centri per anziani convenzionati in zona?

I due cronisti fiduciosi bussano alla cancelleria del Tribunale di Sorveglianza al settimo piano. Ci fanno entrare i gentili impiegati. “Dov’è l’elenco delle strutture dell’Uepe?”. Segue sguardo interdetto della signora a cui ci siamo rivolti. “Sì, sì, c’è scritto sul sito del Ministero che dovrebbe esserci un elenco…”. “Ah, ma mica siamo nati oggi noi, sappiamo cosa c’è sotto questa richiesta – dice la simpatica cancelliera al telefono con un collega più anziano interpellato per avere lumi. Niente, anche il tizio risponde che in 20 anni non ha mai sentito parlare di questo elenco. “Ma c’è sul sito del Ministero…”, ribadiamo. “E vabbé, sa quanto cose il Ministero dice che devono essere affisse, poi le appendi e magari c’è la privacy”. Pazienza, lo scopriremo domani, forse. Ora possiamo dedicarci al ‘toto – Silvio’: domiciliari o servizi sociali? Per i bookmakers giudiziari prende quota l’ipotesi peggiore per l’ex premier.  (manuela d’alessandro e oriana lupini)

 

 

 

Un assistente sociale per Berlusconi

Alle cinque del pomeriggio, Berlusconi entrerà nell’arena al primo piano del Palazzo di Giustizia. Cinquantonovesimo ‘torero’, dopo altri 58 condannati che aspettano di sapere come sconteranno la loro pena. Davanti a lui, o ai suoi avvocati se deciderà di non presentarsi, ci saranno il Presidente del Tribunale, Pasquale Nobile De Santis che per l’occasione scenderà in campo in prima persona, il giudice Beatrice Crosti e due ricercatori universitari sorteggiati dall’apposito albo, gli ‘esperti’ in materia. L’udienza si aprirà con la relazione di uno dei due giudici che spiegherà come si sia arivati a questo punto, come il protagonista assoluto della politica italiana degli ultimi 20 anni rischi di perdere la libertà dopo essere stato condannato a quattro anni per frode fiscale nel processo Mediaset. Uno solo di questi anni dovrà scontare, gli altri sono indultati. Tutte le ipotesi sono aperte, dalla più cruenta per l’ex Cavaliere (i domiciliari, escluso il carcere per l’età), a quella auspicata e più probabile (l’affidamento ai servizi sociali). Dopo il giudice prenderà la parola l’accusa, rappresentata dal pg Antonio Lamanna che esprimerà un parere non vincolante. Infine, i giudici si riserveranno una decisione entro 5 giorni, cioè martedì della settimana prossima, che verrà comunicata solo alle parti (tutto si svolge in camera di consiglio, off limits al pubblico). La novità di oggi è che il ‘torero’ – contrariamente a quanto accade a Milano per chi deve scontare un anno o meno di prigione – è stato sottoposto alla cosiddetta ‘indagine sociale’ nei mesi scorsi. Un assistente sociale ha bussato a casa sua per vedere se ci sono i presupposti per rimetterlo sulla ‘retta via’, se l’ambiente sociale e familiare in cui vive è adatto a indirizzarlo verso un futuro probo. E poi, cosa accadrà se il ‘torero’ dovesse uscire vivo dalla battaglia? Potrebbero decidere i giudici stessi dove  dovrà scontare i servizi sociali, in che contesto, oppure saranno i suoi avvocati, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, a suggerire un ambiente idoneo. Certo dall’arena uscirà un (fu) Cavaliere se non incornato a morte quantomeno ferito.  (manuela d’alessandro)

Gli avvocati di Silvio
difesi da ‘comunisti’ e finiani

Ma se l’avvocato finisce nei guai, chi difende l’avvocato? E se l’avvocato nei guai è anche un politico, per lui ci vuole un avvocato-politico? E se l’avvocato-politico-uomo finisce nei guai per una vicenda che ha molto a che vedere con le donne, non sarà meglio farsi affiancare da un avvocato-politico-donna? Facciamo di meglio: qui ci vuole un grande-avvocato-politico-donna-diideeoppostealletue. Continua a leggere