Da avvocato di Berlusconi, pilastro dello studio padovano Ghedini – Longo, a contradoiolo dell’Oca. A 40 anni tondi, quando la maggior parte dei suoi colleghi inizia a correre, PierSilvio Cipolotti abbandona la toga e infila la curva della ‘decrescita felice’, senza rimpianti. “Non erano tanto i ritmi di lavoro a pesarmi, perché nello studio dove per anni sono stato il ‘numero due’ di Ghedini c’era un grande rispetto per le persone. Molto più difficili da sostenere erano le alte responsabilità e le pressioni anche mediatiche di questi anni”. Dal 2001 Cipolotti ha affiancato gli avvocati – parlamentari Niccolò Ghedini e Piero Longo in tutti i processi del Cavaliere, da Mediaset a Ruby. “Preparavo le udienze, ero il punto di riferimento di Ghedini”. Un lavoro nell’ombra, ma che lo ha provato a tal punto da fargli perdere l’entusiasmo con cui aveva sposato la sua avventura da avvocato. “Già da qualche anno ero stanco e avevo cominciato a pensare a un’alternativa per quando avrei avuto le possibilità economiche di lasciare la professione”. La svolta arriva con un incontro magico. “Io, veneto da generazioni, mi sono innamorato di Siena e ho pensato che avrei desiderato andare a vivere lì nella mia nuova vita”. Nel maggio del 2005 celebra il suo ingresso nella Nobile Contrada dell’Oca col rituale battesimo e lentamente la strada si fa in discesa per affrontare la curva decisiva. Ora, prima che riprenda il carosello giudiziario di Berlusconi, alle prese con nuovi processi e l’inchiesta Ruby ter, Cipolotti scende dalla Ferrari e salta a cavallo. “Che lavoro farò a Siena? Farò il volontario per la mia contrada e ricomincerò a giocare a scacchi e a bridge, le passioni che ho trascurato per tanti anni. In questi anni ho guadagnato abbastanza da potermelo permettere”. (manuela d’alessandro)
Non è l’unico ad aver deciso di mollare la toga per ‘rallentare’. Loro la fuga l’hanno fatta in coppia: doppia-fuga-dalla-toga-laddio-ai-grandi-processi-milanesi-per-un-alberghetto-sul-mare-in-marocco