Portarli a processo, fino alla sentenza, per insegnargli che per un’ occupazione, uno slogan gridato e qualche spinta alle forze dell’ordine si rischia di sporcare la propria fedina penale e di rovinarsi il futuro. E poi assolverli, come se non fosse successo nulla di grave, ma dopo almeno un anno di dibattimento.
E’ la giustizia ‘didattica’ sperimentata, negli ultimi mesi, in alcuni processi a carico degli studenti che a Milano si sono resi protagonisti di manifestazioni di protesta per provare a sfogare la classica rabbia giovanile che trova sempre meno canali. Continua a leggere