giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Aspettando la versione di Greco dall’ungherese

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Pare che oggi il procuratore capo della Repubblica di Milano Francesco Greco torni in ufficio per qualche giorno interrompendo le vacanze iniziate con l’ufficio nella bufera in seguito al caso Eni-Nigeria e alle mancate o quantomeno tardive indagini sulla loggia Ungheria. In questo periodo la procura è stata coordinata dall’”aggiunto” con più anzianità di servizio Riccardo Targetti.
Sarebbe interessante sapere che fine abbia fatto la loggia Ungheria, argomento del quale i grandi giornali hanno sempre avuto poca voglia di occuparsi, in qualche modo poi “giustificati” in questo momento dal dilagare di pagine e pagine dedicate all’Afghanistan e al Covid19.
Dopo le prime tardate iscrizioni nel registro degli indagati che erano costate l’indagine bresciana sul procuratore Greco per abuso d’ufficio sotto forma di omissione sarebbe stato necessario accelerare i tempi al fine di capire se l’avvocato Piero Amara parlando della loggia avesse messo a verbale una bufala o cose vere. Una verifica fondamentale perché da un lato si tratta di indagare su magistrati, politici, imprenditori impegnati secondo Amara a confezionare le nomine del Csm, ad aggiustare inchieste e processi. Dall’altro lato fosse tutta fantasia sarebbe ugualmente inquietante perché bisognerebbe capire le ragioni delle invenzioni e pure l’obiettivo prefissato nella testa di quello che la procura aveva considerato il testimone chiave per ottenere la condanna dei vertici dell’Eni per le presunte molto presunte tangenti in Nigeria.
L’avvocato Amara non era stato ritenuto attendibile dai giudici del Tribunale di Milano che avevano assolto tutti gli imputati nel marzo scorso. Il legale siciliano nel mirino di diverse indagini ha fatto più volte fuori e dentro dal carcere dove si trova tuttora, ma nessuno sa dove abbia nascosto circa 80 milioni di euro che finora non sono stati sequestrati.
Della loggia Ungheria non si è saputo più niente neanche a Perugia dove il procuratore capo Raffaele Cantone ex capo dell’Anac usa le vacanze per rilasciare interviste dove si afferma che la giustizia non funziona.
Quello della loggia appare un tema scomodo (eufemismo) perché la magistratura è chiamata a indagare su se stessa. Ma per sua fortuna pare possa dormire sonni tranquilli sia a causa delle ferie che per le toghe più di ogni altra categoria hanno una sorta di intoccabilità sia in ragione del fatto che sul punto la politica tace su tutta la linea.
Quando la politica appare in difficoltà viene regolarmente azzannata dai magistrati impegnati a invadere il campo altrui per aumentare il proprio potere di casta (1992 docet). Nel momento in cui la magistratura vive il momento più difficile della sua storia i politici stazzo zitti, a cominciare paradossalmente da quei partiti che hanno avuto molti motivi di scontro con le toghe. E questa sembra il motivo più importante per pensare che il caso della famosa loggia finisca in niente. Anche se entro novembre il Csm dovrà nominare il successore di Greco. Una partita ovviamente tutta politica. Md non intende mollare l’osso puntando sul candidato interno Maurizio Romanelli perché ritiene quella procura roba sua soprattutto a scapito di chi chiede un segnale di discontinuità, “il papa straniero”.
(Frank Cimini)