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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Abu Omar, lo Stato non poteva permettersi Pollari in carcere

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E’ finita con un “non doversi procedere per segreto di Stato” che assomiglia molto a una ragion di Stato, la vicenda dell’imam Abu Omar sequestrato da agenti della Cia aiutati dal Sismi, trasferito in Egitto dove venne torturato e sodomizzato e che vive dal 2003 in una sorta di libertà controllata. Lo ha deciso la Cassazione sulla base della decisione della Corte Costituzionale di accogliere il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato da governi di “diverso” colore, Prodi, Berlusconi, Monti e Letta.

Nell’ultima udienza il Pg Aurelio Galasso aveva chiesto la celebrazione di un nuovo processo per valutare elementi di accusa residui dopo la decisione della Consulta. E invece la Suprema Corte ha cancellato le condanne decise dalla Corte d’Appello di Milano, tra cui quella dell’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari a 10 anni di reclusione.

Va ricordato che il segreto di Stato era stato apposto dal governo Prodi non subito ma solo successivamente all’avvio dell’inchiesta coordinata dalla procura di Milano sul sequestro dell’imam della moschea di via Quaranta recentemente condannato in primo grado per terrorismo internazionale a 6 anni di reclusione.

Restano solo le condanne degli agenti della Cia: a livello di accertamento della verità un risultato non certo disprezzabile per chi ha a cuore le regole di uno stato di diritto e la grazia concessa da Napolitano al militare americano Joseph Romano.

Abu Omar e la moglie non avranno alcun risarcimento dal momento che appare impensabile ottenere dagli agenti della Cia un solo euro. Pollari era ed è troppo potente e custode di troppi segreti per finire in cella. Anche in caso di celebrazione di un nuovo processo l’ex dirigente del Sismi avrebbe beneficiato della prescrizione.

Cala il sipario definitivamente su una storia terribile, un’azione di terrorismo di Stato, di per sè criminogena, e per giunta in un paese dove i fondamentalisti islamici non hanno mai fatto un attentato alle persone. Lo stesso paese in cui 4 militanti No Tav per un’azione che ha distrutto un compressore e qualche cavo elettrico in Val di Susa rischiano causa l’aggravante della finalità di terrorismo “e danni all’immagine dell’Italia e della Ue” fino a 30 anni di carcere. Il terrorismo di stato è innocente. A prescindere, “perchè a fin di bene”. (frank cimini)

 

Categoria: Nera