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Ha fatto ‘bingo’ la procura generale di Milano che dalla primavera dell’anno scorso aveva tolto una serie di indagini fiscali a carico di imprenditori dopo che la procura, pm Francesco Greco responsabile del pool reati societari, voleva fossero archiviate per mancanza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio.
Il sostituto procuratore generale Gianni Griguolo ha citato direttamente davanti al Tribunale due gruppi di imputati, il primo di 4 e il secondo di 3, per luglio e settembre. Nel primo caso c’è omesso pagamento di Iva per 70mila euro, nel secondo per 193mila euro. Le indagini non erano state fatte. Il procuratore aggiunto Greco aveva chiesto al gip di archiviare. Il gip aveva rigettato l’istanza della procura avviando la procedura che ha portato poi la procura generale, chiamata istituzionalmente a controllare l’operato dei pm, ad avocare e a fare le indagini non eseguite prima.
Una collega di Griguolo, Carmen Manfredda, ha chiuso l’inchiesta su una infedele dichiarazione dei redditi per 8 milioni di euro a carico di Giorgio Busnelli, un imprenditore mobiliere della Brianza che aveva ottenuto ingenti finanziamenti dalle banche e che poi, secondo l’accusa, aveva costruito attraverso una società lussemburghese il meccanismo per pagare meno tasse. Un caso classico di estero-vestizione che adesso, ironia della sorte, torna in procura per la parte relativa alla società straniera.
La dottoressa Manfredda inoltre ha sul tavolo altre 6 indagini per episodi fiscali tolte ai colleghi del quarto piano “per inazione”. Va detto che nessuna delle inchieste avocate aveva al centro episodi a rischio prescrizione tranne che per alcune annualità del caso relativo al mobiliere brianzolo. La prima spiegazione filtrata dalla procura al momento dell’avocazione aveva fatto riferimento proprio alla prescrizione. A quanto appreso da Giustiziami, per questa vicenda Francesco Greco è stato segnalato dalla Procura Generale al Csm.
(frank cimini, manuela d’alessandro)