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C’è una giustizia della cui lentezza si parla poco. Ed è quella rappresentata dalla pensosa magistratura che deve ‘far di conto’ e indicare, tra le altre cose, quanto debba risarcire chi sottrae denaro all’erario. Oggi la Procura della Corte dei Conti ha annunciato di avere chiuso un’indagine su 117 consulenze assegnate nel 2005 dall’Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro (ARIFL), ente della Regione che si occupa di interventi pubblici sul mercato del lavoro lombardo.
Sì, 2005, quasi 12 anni fa. E’ una inchiesta ricca di spunti, questa, su una struttura che ha ottenuto fondi comunitari tra cui circa 20 milioni di euro per creare un portale in grado di offrire offerte di lavoro ai cittadini. Sicuramente non è stato semplice per i giudici che lavorano nelle vellutate astmosfere del bel palazzo di via Marina ricostruire le centinaia di “collaborazioni esterne illecite”, le mancanze nella registrazione della contabilità dell’ente, le presunte responsabilità dei 4 dirigenti ai quali è stato inviato l’atto di citazione e che, da presunti innocenti, avrebbero diritto anche loro a un epilogo.
In coda al comunicato, si fa presente che sono in corso “ulteriori accertamenti” sulla gestione dell’Agenzia tra il 2005 e il 2010. Il danno erariale ipotizzato alla fine sarà ben superiore al poco più di mezzo milione di euro contestato solo in relazione al 2005 ma chissà quando il calcolo sarà comppleto e dei giudici si pronunceranno. Proprio non si poteva tagliare prima il traguardo? Eppure nell’esposto dei revisori dei conti dell’ARIFL alla Corte dei Conti che ha dato il via all’inchiesta nel 2007 c’era già praticamente scritto tutto. (manuela d’alessandro)