giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Nomi e indirizzi baby – squillo visibili, procedimento disciplinare sul Corriere

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Si sa, se uno lavora in un grande giornale dev’essere bravo. Uno che a scuola non ha mai avuto bisogno di sbianchettare i voti sul diario per riscriverli maggiorati di un paio di punti, prima di mostrare al genitore il suddetto libriccino. Sarà per questo che chi ha mandato in stampa il Corriere della Sera, nei giorni scorsi, dev’essere poco avvezzo all’uso del bianchetto coprente. Così, nel pubblicare – dovere di completezza e prova di affidabilità, ci mancherebbe – il capo di imputazione formulato dalla Procura di Roma nei confronti degli ultimi arrestati per la vicenda delle ragazzine che si prostituivano ai Parioli, il trucco del bianchetto non è andato a buon fine. Nella versione cartacea, tutto ok: nulla era leggibile dove era passato un pennarello nero. In quella per Ipad invece erano leggibili nome, cognome e data di nascita delle due ragazzine, nonché il civico di via Parioli in cui avvenivano i loro incontri segreti. Bastava ingrandire un po’ la pagina per riuscire a leggere chiaramente tutti i dati delle due giovanissime che hanno gettato nello scompiglio i pensieri sereni di tanti genitori. Chissà se se ne sono accorte anche loro, leggendo la rassegna stampa sul loro caso, nella comunità in cui sono ora ospitate. Il consiglio disciplinare di competenza si è accorto dello scivolone, ha acquisito una copia della pagina incriminata e ha aperto un fascicolo. A un primo esame, è stata ritenuta evidente la mancanza del dolo: a sbianchettare ci avevano provato. Nel pomeriggio se ne sono accorti anche nella sede del quotidiano, che ha aggiornato l’edizione, rendendo illeggibili i dati delle ragazzine. (nino di rupo)

Categoria: Nera