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E’ l’autunno del 2011, tre manager di Fonsai, Salvatore, la figlia Jonella Ligresti ed Emanuele Erbetta insieme col consulente Fulvio Gismondi, si riuniscono in un ufficio romano e convengono di essere ‘alla frutta’. Il loro ‘padrino’ Giancarlo Giannini, l’uomo che alla guida dell’Isvap per quasi un decennio ha fatto finta di non vedere le ‘stranezze’ nei conti della compagnia di assicurazioni, sta per eclissarsi e c’è il rischio concreto che abbandoni Fonsai a un destino incerto. Ed ecco che spunta il nome di Silvio Berlusconi, il solo che potrebbe fare un favore al patron di Fonsai, piazzando Giannini al vertice dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Salvatore annuncia a Jonella, Erbetta e Gismondi, che incontrerà il Cavaliere per chiedergli un aiuto. Questa la ‘trama’ ipotizzata dalla Procura di Milano che (nella sezione Documenti’ l’atto di chiusura indagini) , sulla base di interrogatori e intercettazioni, fa da sfondo al lunghissimo ‘romanzo’ contenuto in 4 faldoni e mezzo da domani a disposizione degli avvocati di Giannini e Ligresti. Il piano dell’ingegnere non potrebbe comunque andare a segno perché di lì a pochi giorni Berlusconi lascerà Palazzo Chigi. Quattro persone, dunque, hanno confermato al pm Orsi che il Cavaliere era l’uomo in grado di risolvere i loro grossi problemi. Già alla metà del 2011, Fulvio Gismondi, che poi si rivelerà teste – chiave dell’inchiesta, aveva allarmato Ligresti avvertendolo che stava per abbattersi un tornado sulla compagnia a causa dei problemi nella ‘riserva sinistri’. A marzo del 2012, quando la sua stella è al tramonto, Giannini tenta, dice un inquirente, il “calcio dell’asino”: denuncia Ligresti alla magistratura in quello che, per la Procura, è il tentativo di cancellare le sue colpe per gli 8 anni d’inerzia quando era in sella all’Isvap (di qui l’accusa di calunnia). Una grande parte di questa storia è stata raccontata proprio da Gismondi, indagato a Torino; sarà molto interessante leggere i due verbali ‘milanesi’ dell’ex manager addetto alle relazioni con gli organi di Vigilanza. Si può anticipare che dalle sue rivelazioni irrompe uno spaccato sconfortante su quello che dovrebbe essere l’organo di controllo e sui protagonisti delle nozze, secondo lui ‘forzate’, tra Unipol e Fonsai. Gismondi, in particolare, non ha parole tenere sul ruolo dell’attuale ad della compagnia Carlo Cimbri. (manuela d’alessandro)
Aggiornamento: il 15 dicembre 2015 Fulvio Gismondi è stato assolto ‘perché il fatto non sussiste’ dal gup di Milano Andrea Ghinetti.