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La sfiga può toccare a tutti. Pure ai magistrati. Non ci sono serrande che tengano, né sistemi di sicurezza: a volte, se un ladro esperto decide di entrarti in casa, ce la fa a dispetto delle precauzioni dell’avveduto padrone. E’ quello che è capitato pochi giorni fa a un togato milanese. Ha avuto la sfortuna di incappare nell’opera di un, o meglio di una, professionista del campo. Risultato, casa svaligiata e un bello spavento al rientro. Diversi orologi di valore, volatilizzati. Un danno calcolato in circa 40mila euro. In quelle situazioni, la trafila è uguale per tutti: denuncia ai carabinieri, elenco minuzioso degli oggetti spariti, accensione di un cero nella speranza di rivedere la refurtiva, prima o poi. Ma secondo la vulgata dei più maliziosi, tra cui certo non possiamo annoverare gli autori di giustiziami.it, la parità di condizioni con il comune cittadino finisce qui. Sostengono, i demagoghi, che nel caso in cui sia un magistrato la vittima del reato, la solerzia nel condurre le indagini aumenti. Tant’è, nel caso di specie, nel giro di 48 ore l’autore del furto è stato individuato. Grazie alle impronte digitali, rilevate prontamente e senza i famosi inquinamenti della scena criminis, e inserite in una banca dati in forza alla Sezione Investigazioni Scientifiche dei carabinieri milanesi. Un click, e la ladra è stata individuata, nonostante la dozzina di ‘alias’ che in passato ha fornito alle forze dell’ordine. Ora non resta che trovarla, poi dovrà affrontare un processo a Brescia, essendo milanese il magistrato vittima di furto. Certo, rubare a un magistrato…La sfiga può toccare a tutti, pure al ladro.(nino di rupo)