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Il Tribunale dei ministri ha avviato l’istruttoria nel processo a carico di Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Turismo nell’ultimo governo Berlusconi, accusata di peculato per l’utilizzo di aerei ed elicotteri di Stato. L’inchiesta condotta dal pubblico ministero Letizia Mannella è stata incardinata davanti alla sezione milanese del tribunale dei ministri, che – con una procedura simile a quella prevista nel vecchio codice di procedura penale – conduce anche le attività di indagine. In questa veste il collegio speciale ha interrogato nei giorni scorsi Mauro Masi, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Masi avrebbe spiegato ai giudici che nel periodo interessato dall’inchiesta, intorno al 2010, aveva già lasciato l’incarico a Palazzo Chigi.
Dopo Masi è stato sentito un funzionario dell’Ufficio Voli della presidenza del Consiglio, che coordina l’utilizzo degli apparecchi di Stato anche da parte dei vari ministeri. Il funzionario avrebbe spiegato ai giudici che le procedure prevedono una sorta di autocertificazione da parte dei ministri e dei sottosegretari, che attestano l’assoluta necessità di usare aerei ed elicotteri per raggiungere le località di destinazione.
Nell’indagine sono finiti voli per 157mila euro contro i 27mila del budget annuo assegnato al ministero. Tra i voli sotto accusa uno con cui la Brambilla partendo da Monte Marenzo, nel Lecchese (vicino alla sua residenza privata) avrebbe raggiunto Rimini dove si teneva una iniziativa del Popolo della Liibertà.
Il pm Mannella non ha partecipato all’interrogatorio e solo al termine dell’istruttoria deciderà se chiedere il rinvio a giudizio. La Procura ha già chiesto invece l’archiviazione per la posizione dell’ex ministro Roberto Castelli.(orsola golgi)