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Non si chiama Wolf ma risolve problemi, secondo Matteo Renzi da palazzo Chigi che ormai Raffaele Cantone lo ficca dappertutto. L’ultimo in ordine di tempo compito assegnato all’ex pm anticamorra (minacciato, finì al massimario della Cassazione ma lì si annoiava perchè non c’erano telecamere microfoni e taccuini) è quello di decidere chi dei truffati dalle banche deve essere risarcito. Che cosa c’entri l’attuale responsabile dell’autorità anticorruzione con il caso delle obbligazioni tossiche che le banche avrebbero rifilato ai clienti in cambio dei mutui non è dato sapere.
La stessa fattibilità dell’incarico è a rischio, tanto che si parla di un decreto ad hoc. Siamo è vero da decenni nella repubblica penale per cui si ricorre in continuazione a magistrati ed ex magistrati, siamo nel paese in cui più di vent’anni fa il capo dei signori del quarto piano esternò in caso di bisogno la disponilbilità a governare il paese se fosse stato chiamato dal Quirinale “per una missione di complemento” insieme ai cuoi colleghi.
Allora eravamo all’alba della falsa rivoluzione di Mani pulite, ma adesso l’impressione è quella di aver oltrepassato pure il populismo penale per stare ampiamente nella demagogia da quattro soldi approfittando di indifferenza, rassegnazione, ignoranza e stupidità che in giro fanno sempre più proseliti.
Expo sulla quale Cantone ha “vigilato” è finita. Corruzione debellata? E’ quantomeno azzardato dirlo, se si considera che l’ex magistrato anticamorra è stato complice della moratoria delle indagini sugli appalti decisa dalla procura di Milano in adesione al “sistema paese” per non far saltare l’esposizione. E pure per un altro motivo. A violare il principio e la norma delle gare pubbliche sui fondi Expo destinati alla giustizia erano stati i vertici del palazzo di corso di porta Vittoria. Sull’affaire è sceso un silenzio tombale. Indiscrezioni e boatos riferiscono di accertamenti in corso, di persone che sarebbero state sentite anche di recente. Ma questi approfondimenti spetterebbero alla procura di Brescia perchè l’articolo 11 è molto preciso nei casi in cui siano coinvolti anche solo per mera ipotesi toghe che operano nello stesso distretto giudiziario. Lor signori in toga se ne fregano.
E Renzi che in due occasioni, agosto e novembre, in relazione al “successo” di Expo ha ringraziato Bruti Liberati “per la sensibilità istituzionale” (cosa se non la moratoria?), ci rifila Cantone come colui chiamato a soddisfare la sete di giustizia dei risparmiatori (o investitori?). Dopo averci regalato Peppino Sala (beneficiato dalla moratoria) come candidato sindaco del centrosinistra, non sappiamo se con trattino o senza trattino, ma senza dubbio anche della procura di Milano (frank cimini)