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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

“Carceri disumane, libertà vo cercando”. Da Hassan H. sponda a Napolitano

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Per “accompagnare i taralli” (classico idioma norvegese) del messaggio alle Camere di Napolitano, Hassan H., 28 anni, egiziano, detenuto dal 5 settembre a San Vittore per spaccio di hashish, chiede con il suo legale al giudice del processo per direttissima di essere scarcerato. “Condizioni di detenzione disumane, in 6 in una cella di metri 2,5 per 4,5 con tre letti a castello” è scritto nell’istanza che ricorda: “Le misure coercitive sono immeditamente revocate, art 299 cpp, quando risultano mancanti le condizioni di applicabilità delle singole misure…. Per la Costituzione istituto di custodia deve essere istituto di custodia conforme alle norme poste a tutela del detenuto”.

Le violazioni sono diverse, dalla Carta, al codice di procedura penale, alle prescrizioni dell’Europa che ha già condannato l’Italia “riconoscendo come strutturale il sovraffollamento carcerario”. Per cui non si può rimediare col trasferimento in altra prigione, nè demandare la pratica al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. “Nessun detenuto può essere sottoposto a trattamento inumano o degradante”, ricorda l’avvocato Mauro Straini citando la Costituzione e le convenzioni internazionali. Deciderà il giudice Giuseppe Cernuto. Un giudice a Berlino? (Frank Cimini)

Categoria: carceri
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