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Spente le fanfare per Expo e gli squilli elettorali per le regionali, la Procura fa partire all’indirizzo di Roberto Maroni un provvedimento che potrebbe trasformarsi nell’epigrafe della sua presidenza alla Regione Lombardia.
Il pm Eugenio Fusco gli notifica l’avviso di chiusura delle indagini con le accuse di induzione indebita e turbata libertà del contraente in cui riassume due episodi di ‘raccomandazione’ illecita: l’incarico a Eupolis, società controllata dalla Regione, assegnato a Mara Carluccio, sua collaboratrice quando era al Viminale; e il viaggio a Tokyo promesso a un’altra ‘fedelissima’, Maria Grazia Paturzo, alla quale aveva nel frattempo garantito un posto a Expo. Se dovesse essere condannato per induzione indebita, reato nella lista nera della legge Severino, il governatore potrebbe finire gambe all’aria.
C’è un rischio per lui ancor più prossimo e bruciante. Sebbene il pm abbia espunto le intercettazioni più morbose, la stampa potrebbe squadernare nei prossimi giorni un sexy gate al Pirellone entrando in possesso delle carte depositate con la fine dell’inchiesta. Per adesso, nell’avviso di chiusura delle indagini il pm si limite a scrivere che Maroni e Paturzo sono “legati da una relazione affettiva”. E fa capire che il presidente avrebbe esercitato pressioni sui vertici di Expo per offrire a Paturzo un biglietto in business e un soggiorno in un albergo di lusso a Tokyo (costo circa 6mila euro) proprio in omaggio alla liason.
Slanci sentimentali che, qualora venissero resi pubblici, oscurerebbero due presenze imbarazzanti nell’inchiesta: Domenico Aiello, il difensore di Maroni da lui nominato nel cda di Expo, società a sua volta indagata nell’inchiesta per le accuse al dg Christian Malangone (Aiello entra nel cda); e Andrea Gibelli, il segretario regionale appena nominato a capo delle Ferrovie Nord Milano sempre da Maroni (Gibelli a Fnm), e pure tra i destinatari dell’avviso di chiusura dell’inchiesta. Serafica, in ogni caso, la reazione del presidente: “Era ora, finalmente dopo un anno di indagini si chiude, se per una sciocchezza come questa ci vuole un anno, poveri noi. Sono tranquillissimo, non ha mai fatto pressioni in vita mia per nessuno, per i miei figli, amici o parenti”. (manuela d’alessandro)
Avviso di conclusione delle indagini Maroni