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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Expo, perché Raffaele Cantone viene in Tribunale?

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Raffaele Cantone viene spesso in Tribunale per incontrare il procuratore Edmondo Bruti Liberati. A volte passa quasi inosservato ma oggi la visita dell’affabile magistrato ‘elevato’ a Presidente dell’Anticorruzione è stata seguita con ansia dai cronisti dopo l’avviso di garanzia notificato ieri ad Antonio Acerbo, l’uomo del Padiglione Italia, accusato di corruzione e turbativa d’asta per l’appalto sulle ‘vie d’acqua’. “Non vengo a chiedere al Procuratore elementi sulle indagini perché non ho nessun interesse e nessun titolo a farlo – ha spiegato Cantone –   e sull’inchiesta so quello che sapevo prima, cioé quello che esce sui giornali”. Invece, Cantone ha rivelato di avere parlato con Bruti della possibilità di un eventuale commissariamento della Maltauro (la ditta che si è aggiudicata i lavori) in relazione al progetto delle ‘vie d’acqua’. “In questo momento comunque – ha precisato – non ci sono i presupposti per richiedere il commisariamento, che può essere valutato in presenza di un rinvio a giudizio o di un’ordinanza di custodia cautelare. Nel caso di Acerbo (dimissionario dal ruolo di Commissario delegato ma non da quello di responsabile del Padiglione Italia, ndr) , c’è ancora una base probatoria incerta”.

Quindi, Cantone perché viene così spesso in Tribunale? Lasciateci sospettare: forse qualcosina sulle indagini gli viene svelato, ma sarebbe difficile giustificarlo nonostante i superpoteri che gli sono stati conferiti. Oppure, più italianamente, viene a metterci la faccia per tranquillizzare i milanesi quando spunta una nuova indagine.

Sì, ormai manca solo che indaghino i bronzi di Riace o Foody (la mascotte di Expo ispirata ad Arcimboldo)  per concorso in corruzione, ma l’aria paciosa del magistrato partenopeo che incontra i colleghi in trincea  deve far sperare che non tutto è ancora perduto, nonostante tutto. (manuela d’alessandro)

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