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Il pool si riunisce attorno alla bara coperta di rose bianche del suo ’papà’ Gerardo D’Ambrosio nell’atrio del Palazzo di Giustizia. L’immagine è suggestiva. Francesco Saverio Borrelli, Francesco Greco, Gherardo Colombo, sono schierati in toga, emozionati e assorti, per omaggiare il feretro di chi li guidò durante ’Mani Pulite’. Dalla foto simbolo dell’addio a D’Ambrosio manca soltanto Antonio Di Pietro. Dov’è? È a pochi metri dai vecchi compagni di battaglia, confuso tra il pubblico, in abiti ’borghesi’, lo sguardo cupo e triste. Escluso dal cerimoniale perchè lui non solo non è più un magistrato ma anche perchè – questo pare abbiano risposto i responsabili del cerimoniale alle sue proteste – la toga l’ha lasciata per volontà sua, non per andare in pensione. “Come mai è rimasto fuori?”, proviamo a chiedergli. Alza le spalle, con lo sguardo abbattuto, senza dire nulla. Fuori dal Palazzo, prima di entrare nella chiesa di San Pietro in Gessate dove si svolgono i funerali, recupera la verve consueta e inneggia allo “spirito di gruppo” del pool che mise in pratica il motto dei moschettieri “l”unione fa la forza” per combattere la corruzione. Quanto avrebbe voluto entrarci anche lui in quella foto. (manuela d’alessandro)