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Tutti in difesa di Ilda Boccassini, perfino chi l’ha attaccata. Il giorno dopo le bordate dell’Antimafia nazionale al pool di pm guidato dalla ‘rossa’ (vedi articolo di ieri su Giustiziami) c’è subbuglio a Palazzo di Giustizia. Sia il il procuratore Bruti Liberati sia i magistrati che lavorano nella squadra di Ilda ribattono con toni irritati alla Direzione Nazionale Antimafia che aveva parlato di “criticità” tra Roma e Milano. E a favore di Ilda, in un tourbillon di comunicati, interviene anche Franco Roberti, numero uno della Direzione Nazionale Antimafia dal cui rapporto annuale erano arrivate i rilievi.
Bruti in una nota sottolinea “la straordinaria rilevanza” delle indagini svolte dal pool Boccassini di cui il Procuratore valorizza il “ruolo di impulso e coordinamento”. I pm che affiancano Boccassini vanno oltre, dopo avere ribadito “stima e fiducia totale” nei suoi confronti: “Respingiamo con forza perché false le notizie ed insinuazioni di presunti contrasti e dissensi interni all’Ufficio, sia tra noi Sostituti che con il Procuratore aggiunto, come altre criticità espresse nella relazione”. Ecco, “criticità”, il termine burocratese contenuto nel rapporto annuale della Dna diffuso ieri per evidenziare lo “scarso flusso di informazioni” sull’asse Milano e Roma, attribuito a una certa reticenza da parte di Boccassini. Nel suo comunicato, senza fare nomi e cognomi (li facciamo noi), Bruti minimizza. Se ci sono stati problemi, asserisce, sono stati superati dopo che il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, ha sostituito il magistrato di collegamento tra la capitale e Milano, Filippo Spiezia, con Anna Canepa. In una nota Roberti parla di “esclusivo rilievo dato da alcuni organi di informazione alle criticità segnalate dalla relazione della Dna che appare oggettivamente strumentale a screditare l’attività della Dda di Milano piuttosto che a valorizzarne i risultati conseguiti nel contrasto alla criminalità organizzata”. Ora, questa vicenda pone delle domande. Le “criticità” non sono mai esistite (“false notizie ed insinuazioni”), come scrivono i pm della squadra Boccassini? Oppure esistevano, come ammette Bruti pur ritenendole superate, o semplicemente l’Antimafia nazionale ‘nuovo corso’ si è dimenticata di togliere quel passaggio imbarazzante che ha costretto Roberti, nominato a luglio, a prendersela coi giornali? Per i quali, si sa, vale sempre la regola ‘fa più rumore un albero che cade (una lite) di una foresta che cresce (gli ottimi risultati ottenuti sul campo da Boccassini)’. (manuela d’alessandro)