giustiziami

Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

L’investigatore privato querela Tronchetti:
“Macché spia, i dossier li facevo per te”

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L’esecutore dei dossier fabbricati all’ombra di Telecom, Emanuele Cipriani, querela Marco Tronchetti Provera il quale, in un’intervista andata in onda a ‘Presa diretta’ del 27 gennaio scorso, è tornato a sostenere la sua linea processuale: i report illeciti nascevano da iniziative autonome della security guidata da Giuliano Tavaroli e non su indicazione dei vertici aziendali. I dossieraggi, assicura Tronchetti, rispondevano esclusivamente agli interessi “di spie e ladri”.

Sarà la Procura di Roma a indagare sulla denuncia per diffamazione aggravata presentata nei giorni scorso dall’ex titolare dell’agenzia investigativa ‘Polis d’Istinto’, condannato in primo grado a 5 anni e mezzo di carcere, che si è sentito chiamare in causa sia in quanto autore dei dossier, sia perché nella trasmissione di Riccardo Iacona, Tronchetti ha fatto proprio il suo nome. Nella querela, lo 007 ricorda che i processi conclusi hanno sancito una verità ben diversa da quella divulgata dall’attuale Presidente di Pirelli, stabilendo che la Security operava per conto dell’azienda. Cipriani cita la sentenza milanese che lo ha assolto dall’accusa di appropriazione indebita, ribadita dalla Cassazione, secondo cui è provato che “tutte le operazioni fossero eseguite in funzione di un interesse di Telecom e Pirelli e del loro Presidente nel quadro di una gestione dei settori Security conosciute e condivise da tutti i livelli aziendali”. Parole che richiamano quelle del gip Giuseppe Gennari in un’altra sentenza: “Si raffigura in maniera dettagliata la costituzione di una ramificazione dei rapporti radicata ai più alti e riservati livelli istituzionali, impiantata con l’intento di costituire una sorta di scudo contro qualsiasi contraria azione agli interessi aziendali e di Tronchetti proveniente da avversari politici, giornali e concorrenti commerciali, insomma la parola d’ordine è: monitorare tutto”. Tronchetti, all’epoca presidente di Telecom, è stato condannato di reente in primo grado a un anno di carcere per la ricettazione di uno dei dossier. (manuela d’alessandro)

p.s. questa notizia è stata pubblicata oggi anche dal sito del ‘Giornale’ da cui è stata rimossa subito dopo.

Categoria: Economica