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Cronache e non solo dal Tribunale di Milano

Il Tribunale-paese una causa anche sul Ct del calcio

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L’Italia non è un paese ma un Tribunale. Ci sarà ma in pratica c’è già annunciata da tutti gli addetti ai lavori e ai livori una causa anche sul commissario tecnico della nazionale di calcio dopo le dimissioni di Roberto Mancini e la designazione e nomina di Luciano Spalletti. Saranno i giudici a decidere sulle violazioni vere o presunte del contratto che legava Spalletti al Napoli. Come spesso accade in questo straordinario paese l’aspetto giudiziario che dovrebbe essere il meno importante in una vicenda del genere diventerà’ quello principale.
Ovviamente ci vorranno mesi probabilmente anni. Quando ci sarà la sentenza forse ci sarà già un altro Ct ma intanto diventeremo tutti esperti dì contrattualistica sui social e sui giornali divisi in fazioni a favore e contro e magari tutti contro tuttio. Di quello che ha prodotto questa situazione si parlerà poco e niente innanzitutto perché intanto il pallone rotolerà come sempre e buona notte ai suonatori.
Se la nazionale non è approdata alla fase finale degli ultimi due campionati del mondo è nelle due precedenti occasioni non aveva superato il primo turno il problema da discutere sarebbe quello di un sistema calcio profondamente malato. Certo, essendo in mano a personaggi provenienti dal sottobosco della politica che di pallone sanno nulla mentre per fare un esempio gente come Gianni Rivera e Roberto Baggio non è mai stata presa in considerazione per ruoli effettivi nella catena di comando.
Nelle scuole calcio i ragazzini sono ossessionati dalla tattica e non lasciati liberi di giocare come si gioca per strada divertendosi e divertendo. Non si è mai pensato seriamente di mettere un limite al numero di giocatori stranieri che ogni squadra può schierare in campo. Di recente Roberto Mancini si era lamentato proprio del fatto che giovani e giovanissimi a differenza dei campionati di altri paesi non sono quasi mai titolari. Ma lui Mancini quando era all’Inter giocava con almeno sette o otto stranieri.
Per il presente e il futuro del calcio italiano non ha alcuna importanza sapere chi ha ragione tra Aurelio De Laurentis e Luciano Spalletti. Ma ci accapiglieremo proprio su questo. Intanto il calcio vero quello che conta si giocherà solo altrove. Forse anche in Arabia Saudita, ma non qui dove una volta si parlava del campionato più bello del mondo.
(frank cimini)

Categoria: Nera