Il Cav ha finalmente chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali mettendo fine alla spasmodica attesa dei cronisti i quali a un certo punto avevano pensato che a portare l’istanza in Tribunale, reggendola con i denti, sarebbe stato Dudù, il cane di Francesca. Non è stato così. Dudù avrebbe rischiato di litigare con Nunzia Gatto, il pm responsabile del dipartimento esecuzione pena. E ancora. Salendo all’ammezzato del quarto piano, al terzo avrebbe potuto incrociare Anna Maria Gatto, presidente del collegio del processo “Ruby2″, che tra pochi giorni depositerà le motivazioni delle condanne di Fede, Minetti e Mora, dove ci sarà l’invito ai pm a indagare il Cavaliere per i soldi alle olgettine testimoni (false secondo i giudici). Insomma, quella di Dudù sarebbe stata una missione a rischio. E allora lo zoo si ferma a falchi e colombe che agitano le notti insonni di Silvio. C’era una volta la passera (frank cimini)
Articoli del mese: ottobre 2013
“Carceri disumane, libertà vo cercando”. Da Hassan H. sponda a Napolitano
Per “accompagnare i taralli” (classico idioma norvegese) del messaggio alle Camere di Napolitano, Hassan H., 28 anni, egiziano, detenuto dal 5 settembre a San Vittore per spaccio di hashish, chiede con il suo legale al giudice del processo per direttissima di essere scarcerato. “Condizioni di detenzione disumane, in 6 in una cella di metri 2,5 per 4,5 con tre letti a castello” è scritto nell’istanza che ricorda: “Le misure coercitive sono immeditamente revocate, art 299 cpp, quando risultano mancanti le condizioni di applicabilità delle singole misure…. Per la Costituzione istituto di custodia deve essere istituto di custodia conforme alle norme poste a tutela del detenuto”. Continua a leggere
Giustizia didattica, processare gli studenti e assolverli
Portarli a processo, fino alla sentenza, per insegnargli che per un’ occupazione, uno slogan gridato e qualche spinta alle forze dell’ordine si rischia di sporcare la propria fedina penale e di rovinarsi il futuro. E poi assolverli, come se non fosse successo nulla di grave, ma dopo almeno un anno di dibattimento.
E’ la giustizia ‘didattica’ sperimentata, negli ultimi mesi, in alcuni processi a carico degli studenti che a Milano si sono resi protagonisti di manifestazioni di protesta per provare a sfogare la classica rabbia giovanile che trova sempre meno canali. Continua a leggere
il 16/12 fissata cassazione abu omar, ora pollari rischia il carcere
La Cassazione ha rotto gli indugi e fissato il processo che dovrà decidere se confermare o respingere la condanna inflitta nell’ appello – bis a Niccolò Pollari e Marco Mancini per il sequestro dell’ex imam di Milano Abu Omar. A quanto apprende ‘Giustiziami’, la Suprema Corte si riunirà il 16 dicembre prossimo per valutare la vicenda e la possibilità che gli ex vertici del Sismi finiscano in carcere adesso si fa concreta. Continua a leggere
La perizia che farà condannare Kabobo
Un uomo all’alba uccide a picconate tre passanti perché ha sentito delle “voci”. A chi lo interroga in carcere mesi dopo racconta di considerare “pazzo” suo fratello che tentò di massacrare con un machete la madre. Quell’uomo col piccone è matto? E, se lo é, va processato o deve essere spedito senza pensarci in un ospedale psichiatrico?
La perizia che ha dichiarato oggi ‘capace di intendere e di volere’ Adam Kabobo, il ragazzo di origini ghanesi che l’11 maggio scorso terrorizzò Milano, interpella il concetto di libertà dell’essere umano. Per gli autori della consulenza disposta dal gip Andrea Ghinetti (consultabile nella sezione ‘Documenti’), Kabobo soffre di schizofrenia ma, quando sferrò a caso il piccone, la sua capacità d’intendere (comprendere il significato delle proprie azioni) “non era completamente assente” e quella di volere (controllare gli impulsi) era “sufficientemente conservata”. Continua a leggere