Entro il 22 novembre ci sarà il deposito della sentenza Ruby, entro il 3 dicembre quello di Ruby2. A quel punto il capo della procura Bruti Liberati e l’aggiunto Ilda Boccassini daranno concretezza come atto dovuto all’invito che i giudici dei due processi avevano rivolto ai pm con la trasmissione degli atti riguardanti diverse false testimonianze: indagare su Silvio Brelusconi, sui 2500 euro mensili a 32 olgettine le cui deposizioni in aula avrebbero affermato cose lontane dal vero, su Mariano Apicella, sulla funzionaria di polizia Giorgia Iafrate, sulle presunte irregolarità nelle indagini difensive degli avvocati Ghedini e Longo.
Insomma si chiamerà Rubyter, il pacco-regalo che entro Natale la procura di Milano farà recapitare all’ex presidente del Consiglio dei ministri, il quale con ogni probabilità si vedrà pure sequestrare i conti correnti presso l’Mps dai quali partivano e partono in verità tuttora i versamenti alle ragazze “al fine di risarcirle almeno in parte dei danni mediatici subiti a causa del clamore dell’inchiesta”.
Il Cavaliere correrà pure il rischio di una misura cautelare personale che potrebbe portarlo in carcere o ai domiciliari dal momento che nel frattempo avrà perso l’immunità che gli deriva dallo status di senatore della Repubblica. La stessa sorte potrebbe toccare alle olgettine, in un’inchiesta che sembra destinata a chiudersi in tempi brevi con la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari, reato contestato a chi paga testimoni affinchè dicano il falso. Rubyter un bis del caso Mills, per capirci. Con la differenza che stavolta la prescrizione è lontana, lontanissima, considerando che i pagamenti sono in corso. L’accusa, insomma, appare molto più provata di quella del processo principale a carico del Cav dove è lecito dubitare circa la rilevanza penale di comportamenti politicamente e moralmente deplorevoli. In altri paesi un premier che chiama la polizia per far liberare aumma-aumma una minore sparisce dalla vita pubblica per il resto dei suoi giorni al di là di eventuali risvolti penali. Qui invece, citando Marco Pannella, “s’è fatto un processo per stabilire se ci fu penetrazione”. (frank cimini)