“E ora vedo per me un futuro ricco di successi professionali”. Proto, il presunto trader che ha beffato per mesi il mercato facendogli credere di essere l’astro nascente della finanza tanto da meritarsi la copertina del ‘Financial Times’, si definisce “soddisfatto” per avere patteggiato tre anni e dieci mesi per le accuse di aggiotaggio, ostacolo alle autorità di vigilanza e truffa. “Spiegatemi come faccio adesso a spiegare ai miei clienti che lui è contento, mentre loro sono arrabiatissimi”, si chiede l’avvocato Marzia Centurione Scotto, legale di tre delle quindici parti civili costituite nel processo, una parte delle “22 pesone offese truffate con danni dai 500 ai 300mila euro”. Con la sentenza di patteggiamento non può esserci nessuna condanna al risarcimento e adesso, continua il legale, “resta solo la via del giudizio civile che però non me la sento di consigliare. Dai nostri accertamenti risulta che Proto è nullatenente e con questa premessa non vale la pena buttarsi in una causa che può durare anni”. In realtà, i truffati non credono che Proto sia proprio all’asciutto e sospettano abbia nascosto un ‘tesoretto’ da qualche parte, magari in Svizzera dove ha vissuto ed è sotto indagine.”Con la sentenza di oggi – lamenta l’avvocato Centurione – si chiude anche la possibilità di cercare il denaro sottratto che, sino al giorno prima dell’arresto, è stato versato in contanti o tramite bonifico sui numerosi conti riconducibili all’imputato. Peccato non ci sia neppure l’estratto conto storico per sapere dove sia finito!”. Ma c’è qualcosa che più ancora dei risarcimenti svaniti oggi fa inviperire le ‘vittime’ di Proto. Lo spiegano Centurione Scotto e Michele Toma, legale di una parte civile che lamenta il danno record di 300mila euro. “Vedere che è ancora attivo il sito della Proto Organization con anche la rassegna stampa degli affari e delle scalate inesistenti per le quali oggi è stato condannato”. La “beffa” per loro è che tra le parti civili figurano anche società del gruppo Class Editori che hanno ospitato sulle riviste del gruppo le bugie di Proto sulle operazioni inesistenti e che continuano a lodare ‘involontariamente’ le sue gesta sul sito. Per i prossimi due anni il Tribunale oggi ha stabilito che Proto non potrà esercitare attività commerciali. Forse dovrà aggiornare la sua pagina Linkedin dove illustra le attività della Proto Enterprises Holding Inc fino a “ottobre 2013″ tra “Londra, Milano, New York e Singapore”. Del resto, “Boldness is all”, la sfacciataggine è tutto, questo il motto che campeggia nel profilo di Alessandro Proto sul social network del lavoro. (manuela d’alessandro)